Abstract/Sommario: L'Autrice, interessata al confronto buddhismo-crsitianesimo in Giappone, tratta del tema che presenta, pur con molti interrogativi e "distinguo", i punti di maggior vicinanza tra le due posizioni. Inizia ricordando il buddhismo mahayana che per la salvezza cerca un'alternativa all'ascetismo e si sviluppa in Cina in varie forme tra cui l'Amidismo (Amida è un "bodisatwa", una persona che ha raggiunto la perfezione per entrare nel "nirvana" ma si ferma per salvare gli altri) e passa in ...; [Leggi tutto...]
L'Autrice, interessata al confronto buddhismo-crsitianesimo in Giappone, tratta del tema che presenta, pur con molti interrogativi e "distinguo", i punti di maggior vicinanza tra le due posizioni. Inizia ricordando il buddhismo mahayana che per la salvezza cerca un'alternativa all'ascetismo e si sviluppa in Cina in varie forme tra cui l'Amidismo (Amida è un "bodisatwa", una persona che ha raggiunto la perfezione per entrare nel "nirvana" ma si ferma per salvare gli altri) e passa in Giappone nel 6. sec. d.C. Qui, nel 13. sec., Shinran, prima monaco, poi semplice laico, ne approfondisce e diffonde la dottrina: la sua è oggi in Giappone la corrente con il maggior numero di aderenti. Shinran predicò la misericordia di Amida verso tutti esaltandola come incapace di essere fermata da qualunque genere di pecccato. Il pensiero di S. Tommaso, coi suoi "distinguo", naviga tra le diverse soluzioni della tradizione che deve conciliare, cosa difficile, sia la volonta' salvifica universale di Dio sia la responsabilità personale. Per il confronto, son riportate anzitutto le parole del nonaco, prof. Yamabe "Il Dio del giudaismo...Dio d'amore, resta tuttavia il giudice dei peccati", mentre "Il Buddha non giudica mai. ...In Amida...non c'è che amore". Nei confronti dell'Amidismo vengono proposti gli interrogativi: quale la base oggettiva di quel pensiero? e la responsabilità umana è davvero riconosciuta?