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Abstract/Sommario: In cinquant'anni la popolazione cristiana di Gerusalemme si è dimezzata e in tutta la Palestina la percentuale di cristiani è ormai del 2%. Questione di demografia, certo, ma soprattutto di emigrazione. L'incessante conflitto e lo status di doppia minoranza (arabi rispetto ad Israele, cristiani rispetto a ebrei e musulmani) spingono alla diaspora. Spesso i cristiani d'Occidente non conoscono le reali implicazioni del conflitto arabo-israeliano e ciò li rende poco sensibili al destino d ...; [Leggi tutto...] In cinquant'anni la popolazione cristiana di Gerusalemme si è dimezzata e in tutta la Palestina la percentuale di cristiani è ormai del 2%. Questione di demografia, certo, ma soprattutto di emigrazione. L'incessante conflitto e lo status di doppia minoranza (arabi rispetto ad Israele, cristiani rispetto a ebrei e musulmani) spingono alla diaspora. Spesso i cristiani d'Occidente non conoscono le reali implicazioni del conflitto arabo-israeliano e ciò li rende poco sensibili al destino dei loro fratelli orientali. I Patriarchi cattolici orientali hanno detto che solo la coscienza della missione che hanno nei confronti della loro società incoraggerà i cristiani a restare

Abstract/Sommario: Analisi di una tragedia che appare senza via di uscita. Chiese distrutte, rapimenti e omicidi, episodi di vera e propria persecuzione, l'esodo in Siria e in Giordania, la disperata ricerca di un luogo sicuro in Kurdistan e nella provincia di Ninive: questa è la situazione dei cristiani iracheni

Abstract/Sommario: L'isola di Giava ha vissuto una straordinaria storia di scambi, invasioni e mescolanze che hanno dato vita a un insieme spirituale che nei secoli ha saputo resistere alle prove di gravissime fratture sociali. Ma la crescita del fondamentalismo islamico sfida apertamente e drammaticamente la tenuta di una cultura preziosa ed unica. In Indonesia, tra il 1999 e il 2002 è stato toccato l'apice della crisi tra cristiani e musulmani: pogrom, saccheggi, battaglie: quasi una guerra civile. Per ...; [Leggi tutto...] L'isola di Giava ha vissuto una straordinaria storia di scambi, invasioni e mescolanze che hanno dato vita a un insieme spirituale che nei secoli ha saputo resistere alle prove di gravissime fratture sociali. Ma la crescita del fondamentalismo islamico sfida apertamente e drammaticamente la tenuta di una cultura preziosa ed unica. In Indonesia, tra il 1999 e il 2002 è stato toccato l'apice della crisi tra cristiani e musulmani: pogrom, saccheggi, battaglie: quasi una guerra civile. Per alcuni il pluralismo indonesiano è vicino alla fine, ma molti fatti indicano l'opposto. Infatti è proprio davanti alle situazioni difficili che il complesso 'spirito giavanese' è capace di riorganizzarsi. La crescita del fondamentalismo islamico è in larga parte di provenienza malese

Abstract/Sommario: Il Ghana è un paese a prevalenza cristiana, abituato alla convivenza tra varie fedi. In crescita l'influenza del mondo arabo e la loro presenza attiva sulla scena politica. Nel 1994 ci fu un conflitto intra-musulmano tra i sunniti e il gruppo Ahlus sunna a Wa, che portò all'incendio di una moschea degli Ahlus-Sunna, successivamente tra musulmani di tendenza wahabita e i più tradizionali membri della Tijaniyya sunnita. I vescovi del Ghana hanno adottato il dialogo interreligioso come un ...; [Leggi tutto...] Il Ghana è un paese a prevalenza cristiana, abituato alla convivenza tra varie fedi. In crescita l'influenza del mondo arabo e la loro presenza attiva sulla scena politica. Nel 1994 ci fu un conflitto intra-musulmano tra i sunniti e il gruppo Ahlus sunna a Wa, che portò all'incendio di una moschea degli Ahlus-Sunna, successivamente tra musulmani di tendenza wahabita e i più tradizionali membri della Tijaniyya sunnita. I vescovi del Ghana hanno adottato il dialogo interreligioso come una priorità e, insieme al Consiglio cristiano del Ghana collaborano con gruppi musulmani per affrontare i problemi sociali, come aids, tangenti, corruzione. Esistono altri organismi di collaborazione tra cristiani e musulmani, oltre ad associazioni di auto-aiuto

Abstract/Sommario: Da poco si sente parlare del Kazakistan e delle sue ricchezze petrolifere e minerarie, oltre che dei disastri provocati dagli oltre 400 esperimenti nucleari all'aperto effettuati a Semipalatinski, o del disastro del lago Aral: retaggi del regime sovietico. Il vero miracolo kazako è la convivenza pacifica, anche se non sempre facile, di più di cento etnie e di religioni quali il cristianesimo e l'islam (religione maggioritaria), che cominciano a riaffiorare dopo il periodo sovietico. Ne ...; [Leggi tutto...] Da poco si sente parlare del Kazakistan e delle sue ricchezze petrolifere e minerarie, oltre che dei disastri provocati dagli oltre 400 esperimenti nucleari all'aperto effettuati a Semipalatinski, o del disastro del lago Aral: retaggi del regime sovietico. Il vero miracolo kazako è la convivenza pacifica, anche se non sempre facile, di più di cento etnie e di religioni quali il cristianesimo e l'islam (religione maggioritaria), che cominciano a riaffiorare dopo il periodo sovietico. Nel mondo cristiano la Chiesa ortodossa raggruppa il 30% della popolazione. La Chiesa cattolica e la Comunità luterana per lo più coincidono con comunità etniche. C'è il fenomeno delle sette, da cui non è sempre facile distinguere l'aspetto religioso da quello economico. Importante fu la visita di Giovanni Paolo II alla capitale Astana nel 2001

Abstract/Sommario: Nei Paesi del Golfo c'è un gran flusso di immigrati, benché le statistiche ufficiali dicano poco e i dati reali non siano pubblici, ma ci sono casi in cui la popolazione locale è il 20% del totale. E' uno dei fattori che ispirano le politiche restrittive in materia, oltre a motivazioni e preoccupazioni di ordine religioso. Pregiudizi e razzismo sono diffusi. Ma anche gli arabi non del Golfo sono spesso visti come una minaccia maggiore alla coesione della società locale. Dopo l'11 sett ...; [Leggi tutto...] Nei Paesi del Golfo c'è un gran flusso di immigrati, benché le statistiche ufficiali dicano poco e i dati reali non siano pubblici, ma ci sono casi in cui la popolazione locale è il 20% del totale. E' uno dei fattori che ispirano le politiche restrittive in materia, oltre a motivazioni e preoccupazioni di ordine religioso. Pregiudizi e razzismo sono diffusi. Ma anche gli arabi non del Golfo sono spesso visti come una minaccia maggiore alla coesione della società locale. Dopo l'11 settembre gruppi di migranti arabi hanno lasciato l'Europa per il Golfo, importando atteggiamenti estremisti nei confronti dei non musulmani

Abstract/Sommario: Il Marocco ha intrapreso una strada di innovazione cercando, nel frattempo, di evitare traumatiche rotture con la tradizione. L'economia, con un ritmo di crescita dell'8% annuo, fa da battistrada a un processo di modernizzazione che tocca diversi ambiti della vita sociale. L'arcivescovo di Rabat, Vincent Landel, illustra la situazione della comunità cattolica Marocchina. Oltre 50 nazionalità, tra cui numerosi sono gli studenti che provengono dall'Africa sub-sahariana e dai lavoratori i ...; [Leggi tutto...] Il Marocco ha intrapreso una strada di innovazione cercando, nel frattempo, di evitare traumatiche rotture con la tradizione. L'economia, con un ritmo di crescita dell'8% annuo, fa da battistrada a un processo di modernizzazione che tocca diversi ambiti della vita sociale. L'arcivescovo di Rabat, Vincent Landel, illustra la situazione della comunità cattolica Marocchina. Oltre 50 nazionalità, tra cui numerosi sono gli studenti che provengono dall'Africa sub-sahariana e dai lavoratori immigrati. Per questo ogni anno c'è un ricambio di oltre il 20% tra i cattolici. In un gregge tanto eterogeneo, l'unica fonte di unità è la fede. I rapporti con lo Stato ed i musulmani: generalmente si collabora senza problemi

Abstract/Sommario: Il cardinale di Lione Barbarin racconta il suo pellegrinaggio alle tombe dei monaci assassinati in Algeria in compagnia di un importante esponente della comunità musulmana francese. Le strade di un dialogo tra cristianesimo e islam

Abstract/Sommario: La Turchia non si fida di chi non riesce a controllare, che siano religioni, lingue, culture. Non è solo il fondamentalismo religioso a rendere dura la vita delle comunità cristiane, ma anche quello nazionalista, spesso ultralaico, che tende a colpire ed a isolare tutte le realtà che 'non si allineano' o che vengono percepite come minacciose dell'integrità e dell'identità dello Stato voluto da Ataturk: unitario e unificatore. Fino ad un secolo fa in Tuchia viveva la comunità cristiana ...; [Leggi tutto...] La Turchia non si fida di chi non riesce a controllare, che siano religioni, lingue, culture. Non è solo il fondamentalismo religioso a rendere dura la vita delle comunità cristiane, ma anche quello nazionalista, spesso ultralaico, che tende a colpire ed a isolare tutte le realtà che 'non si allineano' o che vengono percepite come minacciose dell'integrità e dell'identità dello Stato voluto da Ataturk: unitario e unificatore. Fino ad un secolo fa in Tuchia viveva la comunità cristiana più numerosa del Medio Oriente. Oggi è la più ridotta