Abstract/Sommario: Ricordata la svolta conciliare (Nostra aetate, n. 4) e gli sviluppi postconciliari nei rapporti con gli ebrei - recepiti dalla nuova "summa" catechetica -, l'articolo sintetizza in otto punti qualificanti la riscoperta vicinanza dei cattolici ai loro "fratelli maggiori". Nell'ordine vengono esaminati: l'ebraicità del Cristo e dei suoi, le relazioni di Gesù con i farisei e la responsabilità di quel popolo nella morte del Signore, la paradossale grazia contenuta nello stesso indurimento ...; [Leggi tutto...]
Ricordata la svolta conciliare (Nostra aetate, n. 4) e gli sviluppi postconciliari nei rapporti con gli ebrei - recepiti dalla nuova "summa" catechetica -, l'articolo sintetizza in otto punti qualificanti la riscoperta vicinanza dei cattolici ai loro "fratelli maggiori". Nell'ordine vengono esaminati: l'ebraicità del Cristo e dei suoi, le relazioni di Gesù con i farisei e la responsabilità di quel popolo nella morte del Signore, la paradossale grazia contenuta nello stesso indurimento degli ebrei, nonchè le relazioni tra i due popoli, i due Testamenti e le due liturgie. L'auspicio è che le indicazioni del nuovo "Catechismo" vengano assimilate dagli educatori della fede per favorire l'opera di rinnovamento dell'intera vita ecclesiale, voluta e iniziata dal Vaticano II, anche nei confronti degli ebrei
Abstract/Sommario: Prima di esaminare i miracoli di Gesù è necessario sgombrare il terreno da due "pre-giudizi" esistenti contro il miracolo: il primo afferma che il miracolo è impossibile oppure che non ce n'è mai stato uno scientificamente accertato; il secondo afferma che il miracolo non aiuta la fede, ma piuttosto la contraddice e le nuoce. Dopo un'ampia panoramica storica del problema, l'editoriale mostra che il miracolo non è essenzialmente una violazione delle leggi della natura, ma piuttosto un " ...; [Leggi tutto...]
Prima di esaminare i miracoli di Gesù è necessario sgombrare il terreno da due "pre-giudizi" esistenti contro il miracolo: il primo afferma che il miracolo è impossibile oppure che non ce n'è mai stato uno scientificamente accertato; il secondo afferma che il miracolo non aiuta la fede, ma piuttosto la contraddice e le nuoce. Dopo un'ampia panoramica storica del problema, l'editoriale mostra che il miracolo non è essenzialmente una violazione delle leggi della natura, ma piuttosto un "segno" che Dio rivolge all'uomo. Perciò esso può avvenire solo in un contesto religioso di preghiera e di fiducia in Dio, e non in un contesto profano. E' però un segno che avviene nell'ordine della natura, e dunque sensibile e constatabile. L'editoriale mostra poi che il cristiano non crede "a causa" dei miracoli, ma è da essi aiutato nella sua fede