Abstract/Sommario: Adolfo Farsari, vicentino di nascita (1841-1989) ebbe una vita avventurosa: emigrato ventenne negli Stati Uniti, partecipò nell’esercito nordista alla guerra di secessione, poi nell’America del sud, in Giappone facendo sparire le sue tracce. He si ritrovano nelle sue lettere, scoperte solo di recente e nella sua attività fotografica in Giappone. Nel 1878 egli si trasferì definitivamente in Giappone, dove intraprese attività dapprima commerciale. Intorno al 1880 , secondo le sue lettere ...; [Leggi tutto...]
Adolfo Farsari, vicentino di nascita (1841-1989) ebbe una vita avventurosa: emigrato ventenne negli Stati Uniti, partecipò nell’esercito nordista alla guerra di secessione, poi nell’America del sud, in Giappone facendo sparire le sue tracce. He si ritrovano nelle sue lettere, scoperte solo di recente e nella sua attività fotografica in Giappone. Nel 1878 egli si trasferì definitivamente in Giappone, dove intraprese attività dapprima commerciale. Intorno al 1880 , secondo le sue lettere, abbracciava l’arte fotografica e rilevava la metà dell’atelier di Stillfried e Andersen, insieme con il loro archivio; Felice Beato l’aveva ceduto nel ’77 al barone von Stillfried e in parte esso venne rilevato dal Farsari. La parte più apprezzata delle fotografie del Farsari, come lui stesso dichiara, è il colore, grazie alla presenza nell’atelier del Farsari di ottimi artisti pittori