Abstract/Sommario: Dagoberto Valdés è fondatore e direttore della rivista Vitral, piccolo ma influente think-tank cattolico liberale, baluardo delle idee democratiche e della visione umanistico-cristiana dell'uomo nella Cuba comunista. Nell'intervista egli parla del presente e del futuro dell'isola : il regime arranca, il futuro è incerto, ma c'è chi lavora per una transizione pacifica. L'isolamento interno è peggiore dell'embargo esterno. Tra gli esuli cubani c'è chi cavalca il malcontento, la maggioran ...; [Leggi tutto...]
Dagoberto Valdés è fondatore e direttore della rivista Vitral, piccolo ma influente think-tank cattolico liberale, baluardo delle idee democratiche e della visione umanistico-cristiana dell'uomo nella Cuba comunista. Nell'intervista egli parla del presente e del futuro dell'isola : il regime arranca, il futuro è incerto, ma c'è chi lavora per una transizione pacifica. L'isolamento interno è peggiore dell'embargo esterno. Tra gli esuli cubani c'è chi cavalca il malcontento, la maggioranza però scommette sul Paese. la Chiesa è l’unica istituzione che nell'ultimo mezzo secolo ha mantenuto autonomia e indipendenza dallo stato: negli ultimi anni l'istituzione ecclesiastica ha giocato un ruolo fondamentale nell'accompagnamento e nella ricostruzione della società civile; numerosi i missionari cattolici.
Abstract/Sommario: Quando, nel lontano 1957, Pio 12. firmò l'enciclica 'Fidei donum' che spronava ad aiutare le giovani chiese anche con l'invio di sacerdoti diocesani per un periodo di tempo "in prestito", non poteva immaginare che , a mezzo secolo di distanza, la situazione si sarebbe rovesciata. Oggi nell'Europa post-cristiana la spinta missionaria ad gentes s'è ridotta al lumicino, mentre dal Sud del mondo aumenta il numero dei sacerdoti che prestano servizio al Nord. Gli articoli: Da mezzo secolo " ...; [Leggi tutto...]
Quando, nel lontano 1957, Pio 12. firmò l'enciclica 'Fidei donum' che spronava ad aiutare le giovani chiese anche con l'invio di sacerdoti diocesani per un periodo di tempo "in prestito", non poteva immaginare che , a mezzo secolo di distanza, la situazione si sarebbe rovesciata. Oggi nell'Europa post-cristiana la spinta missionaria ad gentes s'è ridotta al lumicino, mentre dal Sud del mondo aumenta il numero dei sacerdoti che prestano servizio al Nord. Gli articoli: Da mezzo secolo "ponti" fra le Chiese / Gerolamo Fazzini (Nel 1957 le prime partenze dei sacerdoti 'fedei donum' per l'Africa. Oggi lo scenario è cambiato ma i principio della comunione universale rimane intatto. Cala il numero dei sacerdoti che partono, cresce quello dei laici e sorgono le prime équipe missionarie 'miste'); "Luci e ombre di una lunga amicizia" / dom Moacyr Grechi (vescovo in Amazzonia dal 1972 rilegge l'impegno e la missione dei 'fidei donum' e sottolinea quanto sia necessario un clima di collaborazione e simpatia tra diocesi che invia e quella che riceve i missionari); Plasmati dal Vangelo e dalla storia / Amedeo Cristino (pur attingendo alla stessa spiritualità, i 'fidei donum' la incarnano con accenti diversi in Africa, Asia e America latina: alcune esperienze dirette dai tre continenti); Missione formato famiglia / Marco Ragaini (single o coppie, non di rado con figli, partono inviati dalle chiese locali: in Italia, a fronte di 575 preti diocesani in missione, ci sono 192 laici, inquadrati in un'apposita convenzione della CEI. E se i primi calano, i secondi son in lenta ma costante crescita); Da Gorizia a Djébonoua / Laura Badaracchi (la diocesi di Gorizia invia da anni fidei donum in Costa d'Avorio: l'esperienza di p. Michele Stevanato : bisogna puntare sul lavoro d'équipe con sacerdoti di varie provenienze, compreso il clero locale); "La nostra arma è la gratuità" / Marta Allevato (l'esperienza di padre Ruben Dario Oquendo colombiano, da tre anni in Bangladesh con i missionari del Pime: non c'è via migliore per dire il vangelo che condividere la vita dei poveri; i sacerdoti diocesani hanno molto da imparare dai missionari, nelle parrocchie, anche in Colombia, succede spesso che ci si leghi a beni materiali, mentre in missione questo succede raramente); Insieme per condividere la missione / Luigi Bonalumi (i fedei donum associati al Pime: dal 1971 l'Istituto ha varato una nuova formula a servizio delle chiese locali: attualmente lavorano con i missionari del Pime sacerdoti diocesani di Treviso (Camerun), Bari (Hong Kong), Novara (Costa d'Avorio e Algeria) Bergamo (Papua Nuova Guinea), Velletri (Amazzonia). Il più longevo tra questi sacerdoti associati al Pime è don Mario Bortoletto con la sua diocesi di Treviso in Camerun per più di trent'anni, poi rimasto in missione associandosi al Pime. Il prete diocesano che, col benestare del suo vescovo, vuol fare un'esperienza di missione, si associa all'istituto, firmando unaccordo della durata di 5 anni per l'America latina e l'Africa e 10 per l'Asia (per imparare bene la lingua del Paese dove si andrà ad operare sono necessari alcuni anni di studio); Dalla Polonia a Hong Kong (via Ciad) / Czeslaw Jerzy Wojciechowski ( il primo fidei donum polacco parla della sua esperienza in Africa e della sua prossima partenza per l'Asia)
Abstract/Sommario: Missionario in Cina, archeologo e regista p. magioni si definiva "l'uomo delle idee". Fu antesignano di un centro culturale cinese a Milano nonchè della biblioteca e del museo del Pime. Nato a Pontassieve (Fi) nel 1891 entrò nel Pime a 36 anni e venne destinato a Hoifung, nell'entroterra di Hong Kong. La sua passione per lo studio va di pari passo per l'ammirazione della bellezza della regione di Hong Kong: si buttò nello studio della lingua e anche nel dialetto 'hoklo', ottenendo ot ...; [Leggi tutto...]
Missionario in Cina, archeologo e regista p. magioni si definiva "l'uomo delle idee". Fu antesignano di un centro culturale cinese a Milano nonchè della biblioteca e del museo del Pime. Nato a Pontassieve (Fi) nel 1891 entrò nel Pime a 36 anni e venne destinato a Hoifung, nell'entroterra di Hong Kong. La sua passione per lo studio va di pari passo per l'ammirazione della bellezza della regione di Hong Kong: si buttò nello studio della lingua e anche nel dialetto 'hoklo', ottenendo ottimi risultati che gli consentirono di redigere un dizionario italiano-hoklo. L'interesse per la linguistica restò forte sino alla sua morte e si intreccio con un'altra passione, cui è legata la sua fama: l'archeologia. Insieme al gesuita p. Finn, sin dal 1934 condusse le prime ricerche archeologiche, che continuò molto proficuamente nei decenni successivi e sino alla sua morte avvenuta improvvisamente nel 1953. Le sue scoperte e la ricca collezione di reperti preistorici (i "cocci" come amava definirli) sono stati donati al Museo di Hong Kong. Egli pubblicò anche degli studi sulle sue scoperte archeologiche: dopo la sua morte si moltiplicano i riconoscimenti per il suo prezioso lavoro