Abstract/Sommario: Luigino Bruni, economista, docente alla Bicocca di Milano, è uno dei teorici dell'Economia di Comunione, nata in seno al movimento dei Focolari, in una logica di aiuto ai più poveri non in senso assistenziale ma imprenditoriale, cioè creando lavoro. L'economia di Comunione prevede che un terzo degli utili sia reinvestito nell'impresa, un terzo nella cultura (es. borse di studio per far studiare i più poveri) e un terzo per sostenere progetti di sviluppo per i più disagiati. Ad esempio, ...; [Leggi tutto...]
Luigino Bruni, economista, docente alla Bicocca di Milano, è uno dei teorici dell'Economia di Comunione, nata in seno al movimento dei Focolari, in una logica di aiuto ai più poveri non in senso assistenziale ma imprenditoriale, cioè creando lavoro. L'economia di Comunione prevede che un terzo degli utili sia reinvestito nell'impresa, un terzo nella cultura (es. borse di studio per far studiare i più poveri) e un terzo per sostenere progetti di sviluppo per i più disagiati. Ad esempio, in Brasile dal 1991 ad oggi sono sorte oltre 200 imprese affiliate a EdC che garantiscono complessivamente 50.000 posti di lavoro. La fuga di cervelli dal Sud si combatte solo restituendo al povero la sua dignità
Abstract/Sommario: Dal 18 al 22 ottobre 2006 si è svolto a Chiang Mai, nel nord della Thailandia, il Congresso missionario asiatico: per la prima volte le Chiese del continente asiatico a confronto sull'evangelizzazione, in un contesto dove i cattolici sono un'esigua minoranza. Il tema :"Raccontare la storia di Gesù in Asia... Andate e ditelo a tutti". Assenti diverse Chiese del Medio Oriente e della Cina Popolare. Molta enfasi è stata data alla proposta di una 'via asiatica' alla missione: il metodo asi ...; [Leggi tutto...]
Dal 18 al 22 ottobre 2006 si è svolto a Chiang Mai, nel nord della Thailandia, il Congresso missionario asiatico: per la prima volte le Chiese del continente asiatico a confronto sull'evangelizzazione, in un contesto dove i cattolici sono un'esigua minoranza. Il tema :"Raccontare la storia di Gesù in Asia... Andate e ditelo a tutti". Assenti diverse Chiese del Medio Oriente e della Cina Popolare. Molta enfasi è stata data alla proposta di una 'via asiatica' alla missione: il metodo asiatico è quello di 'raccontare storie' e suppone una persona coinvolta in ciò che racconta, che mostra i segni del suo racconto nella propria vita. L'accento è quindi messo non nei 'concetti' di marca occidentale, ma nei fatti verificabili. Si sottolinea la proclamazione quotidiana, da persona a persona, molto più efficace di un pronunciamento pubblico in ambienti dove la Chiesa è minoranza e dove spesso nemmeno si conosce chi è Gesù Cristo
Abstract/Sommario: P. Giuseppe Fumagalli, missionario a Suzana, in Guinea Bissau, nella sua azione pastorale cerca di superare la dicotomia tra la giustapposizione del Vangelo alla tradizione familiare e culturale tra i felupe della sua missione. Per far ciò coinvolge genitori, padrini e tutta la comunità nel cammino dei giovani verso il sacramento della cresima, quale iniziazione cristiana: la cresima non è la fine dell'iniziazione cristiana, ma l'inizio di un cammino. Occorre promuovere un progetto au ...; [Leggi tutto...]
P. Giuseppe Fumagalli, missionario a Suzana, in Guinea Bissau, nella sua azione pastorale cerca di superare la dicotomia tra la giustapposizione del Vangelo alla tradizione familiare e culturale tra i felupe della sua missione. Per far ciò coinvolge genitori, padrini e tutta la comunità nel cammino dei giovani verso il sacramento della cresima, quale iniziazione cristiana: la cresima non è la fine dell'iniziazione cristiana, ma l'inizio di un cammino. Occorre promuovere un progetto autenticamente cristiano e africano
Abstract/Sommario: Il servizio speciale relaziona di un viaggio dell'A. in una delle zone più problematiche ed incandescenti del Messico: il confine con gli Stati Uniti. Lungo i 3,200 km di frontiera tra i due Paesi, di terra arida, si concentrano i peggiori mali della nazione: narcotraffico, corruzione, impunità, violazione dei diritti umani, violenza sulle donne, ingiustizie sociali. Chi ci va dimezzo, come al solito, sono i più deboli. Gli articoli che compongono lo speciale sono altrettante finestre ...; [Leggi tutto...]
Il servizio speciale relaziona di un viaggio dell'A. in una delle zone più problematiche ed incandescenti del Messico: il confine con gli Stati Uniti. Lungo i 3,200 km di frontiera tra i due Paesi, di terra arida, si concentrano i peggiori mali della nazione: narcotraffico, corruzione, impunità, violazione dei diritti umani, violenza sulle donne, ingiustizie sociali. Chi ci va dimezzo, come al solito, sono i più deboli. Gli articoli che compongono lo speciale sono altrettante finestre aperte su queste situazioni di estrema povertà e violenza: Io, giornalista in cella coi migranti: Un reportage trasformato in odissea (l'A. trascorre una notte in cella ad un posto di frontiera nei pressi di Nuevo Laredo, perchè gli hanno rubato i documenti: basta un semplice pretesto e il giornalista finisce in prigione. Un pretesto, come per molti migranti, accomunati dalla stessa angoscia per un futuro quanto mai incerto. Nella cella condivide le stesse condizioni e ascolta le loro storie: raccontano di treni presi in corsa, di notti al gelo senza cibo né acqua, di brutali pestaggi); Il muro della vergogna (lungo il confine aumentano controlli e barriere; Stati Uniti hanno deciso di costruirne uno di 1.200 km alla frontiera con il Messico. E' improbabile che il muro riesca ad arginare il fenomeno dell'immigrazione); Una casa amica ( la testimonianza di padre Pedro Pantoja: a Saltillo a pochi chilometri dalla frontiera, la Casa del migrante è spesso l'ultima tappa per migliaia di disperati che sognano gli Stati Uniti. Lì i migranti possono restare fino ad un massimo di tre giorni per rifocillarsi e riposarsi. Non c'è migrante a cui non siano stati violati i diritti: i loro principali nemici tuttavia, sono le guardie private, chiamati garroteros, assunti direttamente dalla compagnia ferroviaria con il compito di controllare i treni su cui viaggiano. Le donne un tempo erano poche: oggi sono circa il 10%); Un missionario al servizio dei migranti ( a Nuevo Laredo tutti conoscono la Casa del migrante, gestita dal padre scalabriniano Francisco Pellizzari con l'aiuto di alcuni volontari: ospita dai 60 ai 110 migranti al giorno. Ogni anno migliaia di messicani emigrati clandestinamente negli Usa vengono rimpatriati; i centroamericani vengono messi in carcere e poi rispediti nei loro Paesi. A Nuevo Laredo si fermano il tempo necessario per guadagnarsi i soldi per pagare i 'coyote' che li aiuteranno a passare il confine. Ma non sempre le cose filano lisce); Quelle donne sparite nel nulla (intervista a Sergio Gonzalez Rodriguez, autore di 'Ossa nel deserto': nel libro denuncia centinaia di omicidi di donne a Ciudad Juarez, avvenuti dal 1993 e per la maggior parte rimasta impunita. Il libro è servito a smuovere le acque, ma non è cambiato niente poichè il governo ha ritenuto che tutti i casi siano stati risolti, chiudendo così l'inchiesta. A Ciuda Juarez esiste un gruppo di potere legato ai narcotrafficanti e ai politici, con molti agganci anche a livello centrale. Ciudad Juarez è una città di frontiera da decenni fiorente covo di traffici illeciti di persone, droga, contrabbando, delinquenti di ogni genere da ogni lato della frontiera. In Messico il 96% dei delitti rimane incompiuto e a farne le spese sono soprattutto le donne); La tirannia dei 'narcos' (ormai i narcotrafficanti messicani hanno spodestato anche i cartelli colombiani. Attualmente il Messico è un paese leader nel traffico di droga, fornisce marijuana ed eroina agli Usa ed è il principale nodo di smercio per la coca colombiana; con i suoi addentellati tra funzionari pubblici, poliziotti e militari, è una delle strutture criminali più temibili al mondo)