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Abstract/Sommario: L'India cerca di recuperare terreno sulla Cina negli scambi commerciali con l'Africa. Il summit tenutosi a Delhi nell'aprile 2008, ha visto la presenza di 14 Paesi africani. Governo e privati, cooperazione e finanza indiani investono sull'Africa a 360 gradi, in concorrenza con la Cina che rimane comunque in netto vantaggio. Negli ultimi cinque anni gli interscambi tra India e Africa sono passati da 6,5 a 25 miliardi di dollari l'Africa ne approfitta per smarcarsi dagli ex-colonialisti ...; [Leggi tutto...] L'India cerca di recuperare terreno sulla Cina negli scambi commerciali con l'Africa. Il summit tenutosi a Delhi nell'aprile 2008, ha visto la presenza di 14 Paesi africani. Governo e privati, cooperazione e finanza indiani investono sull'Africa a 360 gradi, in concorrenza con la Cina che rimane comunque in netto vantaggio. Negli ultimi cinque anni gli interscambi tra India e Africa sono passati da 6,5 a 25 miliardi di dollari l'Africa ne approfitta per smarcarsi dagli ex-colonialisti occidentali. Se l'India è bisognosa di materie prime africane, dal canto suo esporta nel continente tessuti, farmaci generici, macchinari agricoli e tecnologie a basso costo. Interessanti anche le collaborazioni nel campo della telefonia, con il progetto Pan-African E-Network che vede il governo indiano soggetto attivo. Anche i privati si stanno muovendo nel settore delle telecomunicazioni. L'indiana Tata Motors guarda con interesse al mercato africano delle auto e delle moto a basso costo. Massiccia presenza delle industrie farmaceutiche indiane, che producono tra l'altro farmaci retrovirali a basso costo per l'infezione HIV-AIDS e la malaria

Abstract/Sommario: In Pakistan intimidazioni, violenze, omicidi contro le minoranze religiose. In un paese dove l'Islam è religione di stato. L'All Pakistan Minorities Alliance (Apma) è un'associazione che raggruppa le minoraze religiose. L'intervista al suo rappresentante, Shabhaz Bhatti, cattolico pachistano. L'Associazione si occupa attivamente delle minoranze perseguitate: aiuta le famiglie che hanno vuto un familiare ucciso a causa della legge sulla blasfemia, abbandonate a loro stesse e talvolta ...; [Leggi tutto...] In Pakistan intimidazioni, violenze, omicidi contro le minoranze religiose. In un paese dove l'Islam è religione di stato. L'All Pakistan Minorities Alliance (Apma) è un'associazione che raggruppa le minoraze religiose. L'intervista al suo rappresentante, Shabhaz Bhatti, cattolico pachistano. L'Associazione si occupa attivamente delle minoranze perseguitate: aiuta le famiglie che hanno vuto un familiare ucciso a causa della legge sulla blasfemia, abbandonate a loro stesse e talvolta direttamente minacciate; aiutano le donne cristiane violentate, anch'esse discriminate, con strutture di accoglienza. L'Associazione si batte anche perchè venga abrogata la legge sulla blasfemia, approvata nel 1986, che punisce con la morte chi offenda l'Islam. Impegno anche a difendere le altre minoranze religiose. Il dialogo interreligioso può essere un deterrente per l'estremismo, a patto che lo si pratichi a tutti i livelli, anche da parte della gente comune

Abstract/Sommario: Dall'Asia all'Africa, dagli Usa sino in Europa, proliferano i prodotti per schiarire l'epidermide. La diffusione di questi prodotti costituisce una vera e propria emergenza sanitaria, in quanto fortemente tossici. Il fenomeno è inquietante non solo dal punto di vista sanitario, se è vero che la tentazione di 'lavare via' il colore della propria pelle ripropone l'assunto della superiorità -se non altro estetica e sociale- della parte 'chiara' della popolazione. La battaglia culturale e ...; [Leggi tutto...] Dall'Asia all'Africa, dagli Usa sino in Europa, proliferano i prodotti per schiarire l'epidermide. La diffusione di questi prodotti costituisce una vera e propria emergenza sanitaria, in quanto fortemente tossici. Il fenomeno è inquietante non solo dal punto di vista sanitario, se è vero che la tentazione di 'lavare via' il colore della propria pelle ripropone l'assunto della superiorità -se non altro estetica e sociale- della parte 'chiara' della popolazione. La battaglia culturale e quella sanitaria vanno di pari passo: non solo contro i prodotti schiarenti, ma anche contro metodi casalinghi impropri (candeggina, dentifrici ecc.). I rischi alla salute sono gravissimi, non solo dermatologici: sistema nervoso, reni ed apparato riproduttivo subiscono lesioni con l'uso dei prodotti schiarenti.

Abstract/Sommario: Lo speciale affronta la situazione e le prospettive degli Istituti missionari ad gentes, italiani sia maschili che femminili. Il servizio si divide in tre parti: 1. Il calo del numero dovuto all'invecchiamento e alla mancanza di vocazion (I missionari italiani sono sempre meno numerosi e più anziani. I comboniani, l'istituto numericamente più consistente, sono passati da 1.216 nel 1983 a 778, di cui la maggior parte anziani. Le vocazioni all'estero sono passate dalle 566 del 1983 alle ...; [Leggi tutto...] Lo speciale affronta la situazione e le prospettive degli Istituti missionari ad gentes, italiani sia maschili che femminili. Il servizio si divide in tre parti: 1. Il calo del numero dovuto all'invecchiamento e alla mancanza di vocazion (I missionari italiani sono sempre meno numerosi e più anziani. I comboniani, l'istituto numericamente più consistente, sono passati da 1.216 nel 1983 a 778, di cui la maggior parte anziani. Le vocazioni all'estero sono passate dalle 566 del 1983 alle 975 attuali, supplendo così alla perdita di vocazioni italiane. Anche il ramo feminile dei comboniani ha registrato un calo: da 2.101 nel 1983 alle attuali 1.515. Le missionarie provenienti dai 'paesi di missione sono aumentate del 35%, giungendo al numero di 535. Il Pime, che contava 653 membri (fra preti e laici) oggi ne conta 507, di cui 83 stranieri. Le Missionarie dell'Immacolata già 25 anni or sono erano prevalentemente straniere (ben 401, in prevalenza indiane a fronte di 155 italiane). I saveriani mantengono stabile il loro numero globale, nonostante il decremento delle vocazioni italiane. L'invecchiamento dei missionari italiani è così un dato di fatto, di fronte a un calo consistente delle vocazioni. Un altro dato: la spropozione geografica, che vede una schiacciante maggioranza di missionari provenienti dal Nord Italia). 2. parte: le ragioni del calo secondo i superiori degli Istituti (Aa fronte del grande apprezzamento per i missionari poche sono le giovani vocazioni. Molte le spiegazioni, dal calo demografico alla crisi della vita religiosa. La Chiesa italiana sembra timorosa, ripiegata sui suoi problemi ed ha perso lo slancio missionario del dopo-Concilio. Si fatica a promuovere una pastorale giovanile veramente missionaria. Forse si sono dimenticate le dimensioni ecclesiali, teologiche e salvifiche della missione. La missione si è giustificata forse più partendo dai poveri che dal Vangelo: a ciò ha contribuito un certo relatrivismo che vuole che tutte le religioni siano uguali. Nel mondo ci sono situazioni molto diverse e non sempre è possibile la proclamazione del Vangelo apertamente: fondamentle è la testimonianza vissuta, più che la parola. L'annuncio si dà quando la qualità della fede testimoniata è tale che non può non farsi domande). 3. parte. Testimonianza di chi c'è nelle parole d missionarii 'under 40' nascili e femminili che hanno scelto la via della missione.
Sarebbe stata cosa utile da parte dell'A. ricordare che i membri dei quattro istitui missionari italiani (Pime, Consolata, Comboniani e Saveriani costituiscono una minima parte se confrontati con il numero di missionari appartenenti alle altre Congregazioni religiose e Ordini religiosi. In secondo luogo riferire dell'apporto missionario di anltre entità: Fidei donum, Laici, Bolontari ad tempus. E infine e forse soprauutto sarebbe stato utile ricordare che se i missionari sono diminuiti, gli evangelizzatori sono aimentati con il crescere del clero locale.

Abstract/Sommario: La testimonianza di suor Eugenia Bonetti, Missionaria della Consolata, da anni impegnata in Italia ed altri paesi a cobattere il traffico delle ragazze destinate allo sfruttamento sessuale. Dalla Nigeria, dove è stato recentemente aperto un centro d'accoglienza per le giovani nigeriane che ritornano nel loro paese, a Torino, dove attualmente svolge la sua opera di asssistenza