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Abstract/Sommario: Attualmente in America Latina la spesa per gli armamenti rimane intorno al 2% del Pil: poco, rispetto ad altre nazioni, ma con una tendenza alla crescita. In cima alla lista dei compratori d'armi latinoamericani il Brasile, che figura al dodicesimo posto mondiale per spese militari: il partner commerciale e consulente militare del Brasile è la Francia. Il Brasile sta cercando di trasformarsi in produttore ed esportatore di armamenti e gli accordi con la Francia sono meno vincolanti di ...; [Leggi tutto...] Attualmente in America Latina la spesa per gli armamenti rimane intorno al 2% del Pil: poco, rispetto ad altre nazioni, ma con una tendenza alla crescita. In cima alla lista dei compratori d'armi latinoamericani il Brasile, che figura al dodicesimo posto mondiale per spese militari: il partner commerciale e consulente militare del Brasile è la Francia. Il Brasile sta cercando di trasformarsi in produttore ed esportatore di armamenti e gli accordi con la Francia sono meno vincolanti di quelli con gli Stati Uniti. Preoccupante la corsa agli armamenti di Venezuela e Colombia, due paesi ideologicamente agli antipodi. Desta preoccupazione l'alleanza militare tra Colombia e Stati Uniti, con un nuovo patto militare che permetterebbe la presenza di truppe statunitensi in Colombia. Ma la Colombia, anche senza gli Stati Uniti, desta preoccupazione nell'America latina: il suo esercito è poderoso, secondo solo a quello del Brasile e dedica alle spese militari il 4% del Pil. Le forze armate colombiane risultano tra le meglio preparate militarmente. Il Venezuela sta facendo il possibile per rimontare lo svantaggio nei confronti della Colombia, acquistando ingenti quantitativi di armi dalla Russia, ma anche dalla Bielorussia, Cina, Francia e Spagna

Abstract/Sommario: Nell'Amapà, nel Nord del Brasile, le contraddizioni di una riforma agraria che privilegia il business dei grandi scapito dei piccoli. P. Sisto Magro, missionario del Pime che da quasi vent'anni vive in questa regione e ne conosce a fondo le problematiche si occupa della Pastorale della terra, in modo particolare dei problemi dei piccoli contadini. Nel sud del paese la terra è migliore ed è in mano a pochi grossi latifondisti. Il movimento dei Sem Terra in quelle zone è molto forte perc ...; [Leggi tutto...] Nell'Amapà, nel Nord del Brasile, le contraddizioni di una riforma agraria che privilegia il business dei grandi scapito dei piccoli. P. Sisto Magro, missionario del Pime che da quasi vent'anni vive in questa regione e ne conosce a fondo le problematiche si occupa della Pastorale della terra, in modo particolare dei problemi dei piccoli contadini. Nel sud del paese la terra è migliore ed è in mano a pochi grossi latifondisti. Il movimento dei Sem Terra in quelle zone è molto forte perchè lo Stato non distribuisce terre. Nel nord del paese, come nell'Amapà il governo distribuisce grandi quantità di terra, ma si trovano poche persone disposte a coltivarle, perché le terre sono collocate in posti di difficile accesso, anche a 30 km dalla strada principale e senza vie di comunicazione per raggiungerle o per trasportare i prodotti per la vendita. Inoltre, questi asentamientos sono posti dietro le terre delle multinazionali, che invece sono vicini alle strade. Per legge le multinazionali non possono occupare terre, ma solo acquistarle da qualcuno che le vende: e questo potrebbe essere il futuro di queste terre. La politica agricola del governo Lula è certamente sbilanciata a favore della grande proprietà terriera e dell'agrobusiness, come ad esempio la coltivazione di biocarburanti, che favorisce l'esportazione e con essa l'ingresso di valuta

Abstract/Sommario: Con la costituzione apostolica Anglicanorum Coetibus Benedetto XVI riaccoglie nella Chiesa cattolica alcuni gruppi di anglicani che ne hanno fatto richiesta. In Africa l'Anglicanesimo sta vivendo momenti di contrasto, e anche di aperto conflitto, con l'ala liberal predominante in Paesi come Gran Bretagna e Stati Uniti. Ma nessuno dei vescovi anglicani pensa di lasciare la Confessione

Abstract/Sommario: Nello speciale: Dove i cristiani fanno "boom" (in dieci anni i cattolici sono passati da 3 a 5 milioni di fedeli e la Chiesa spera di arrivare a 20 milioni nel 2020. Quasi il 30% della popolazione si dichiara cristiana, i buddhisti si attestano attorno al 22% ed il resto della popolazione si dichiara agnostico); "Dopo i numeri ora tocca al Vangelo" (Intervista al Presidente della conferenza episcopale il vescovo Peter Kang U-il: si deve lavorare perchè i valori evangelici portino reali ...; [Leggi tutto...] Nello speciale: Dove i cristiani fanno "boom" (in dieci anni i cattolici sono passati da 3 a 5 milioni di fedeli e la Chiesa spera di arrivare a 20 milioni nel 2020. Quasi il 30% della popolazione si dichiara cristiana, i buddhisti si attestano attorno al 22% ed il resto della popolazione si dichiara agnostico); "Dopo i numeri ora tocca al Vangelo" (Intervista al Presidente della conferenza episcopale il vescovo Peter Kang U-il: si deve lavorare perchè i valori evangelici portino reali cambiamenti nel mondo in cui viviamo. I rapporti con la chiesa della Corea del Nord); Caritas Corea: da aiutati a benefattori (La Conferenza episcopale della Corea del Sud fondò nel 1975 la Caritas Corea. Se nei primi anni riceveva aiuti, dagli anni 90 essa sostiene programmi di aiuto e sviluppo non solo nel proprio Paese, ma anche all'estero. Un impegno privilegiato per la Corea del Nord); Quella "Casa" con vista sui nuovi poveri (l'apostolato controcorrente di un missionario oblato di Maria Immacolata, p. Vincenzo Bordo che dal 1993 offre accoglienza ai bambini di strada, senza casa, anziani abbandonati. In Corea oggi la presenza di un missionario ha ancora senso solo se mostra l'amore di Dio là dove la Chiesa locale non è ancora arrivata); Unità dei cristiani: profezia a metà ( il cammino ecumenico : una sfida in un Paese con 20 Chiese diverse e 170 nuovi movimenti evangelici. Il dialogo verso l'unità è in pratica inesistente, mentre c'è la tendenza a porre l'accento sulla propria ortodossia. Eppure l'incontro tra cristiani potrebbe essere un segno importante in un Paese diviso); I cristiani di Confucio (Quando i primi missionari francesi arrivarono in Corea nel 1784, vi trovarono una piccola comunità cristiana già viva e solida, sia pure con caratteristiche particolari e decisi influssi confuciani. Infatti alcuni letterati coreani, che parteciparono alle ambascerie a Pechino, qui vennero in contatto con i gesuiti. Questo movimento elitario, avviato nel 1631, doveva portare lo scienziato e matematico Ik Yi (1682-1763) e il suo discepolo Jung-bok Ahn (1712-1791) ad essere i primi battezzati coreani e all'apertura di una casa di preghiera a Seoul da parte del letterato Sung-Heun Lee, ordinato sacerdote a Pechino nel 1783. Quest'eredità rischiò di scomparire con le persecuzioni del 1866, che annullò la presenza missionaria e dimezzò i fedeli. La Chiesa coreana non può oggi ignorare questi suoi tratti originali)

Abstract/Sommario: Dopo la guerra civile contro le Tigri Tamil, costata 70 mila morti, il 26 gennaio 2010 sfida elettorale tra i vincitori del conflitto: il presidente uscente Mahinda Rajapaksa e il capo dell'esercito Sarath Fonseca. Quest'ultimo si propone come difensore dei diritti dei Tamil, dopo averli combattuti. Gli Stati Uniti tentano un ruolo di moderazione, considerando Colombo un alleato cruciale nel Pacifico: dallo Sri Lanka passano infatti circa la metà dei container che percorrono l'Oceano I ...; [Leggi tutto...] Dopo la guerra civile contro le Tigri Tamil, costata 70 mila morti, il 26 gennaio 2010 sfida elettorale tra i vincitori del conflitto: il presidente uscente Mahinda Rajapaksa e il capo dell'esercito Sarath Fonseca. Quest'ultimo si propone come difensore dei diritti dei Tamil, dopo averli combattuti. Gli Stati Uniti tentano un ruolo di moderazione, considerando Colombo un alleato cruciale nel Pacifico: dallo Sri Lanka passano infatti circa la metà dei container che percorrono l'Oceano Indiano. L'impegno della Chiesa cattolica nella riconciliazione

Abstract/Sommario: I dati sulla violenza contro le donne in Sudafrica sono allarmanti: 300 mila casi di violenza sessuale l'anno. Su 25 processii per stupro solo 1 condanna. I ragazzi crescono imparando che la violenza è normale nei rapporti e la nozione di virilità è strettamente legata all'uso della forza. La miseria attanaglia il paese, costringendo milioni di sudafricani a vivere nel degrado umano e sociale. Importante far cambiare mentalità, ma indispensabile anche l'aspetto giudiziario

Abstract/Sommario: Testimonianza di Narelle Urquhart, un'artista aborigena australiana convertitasi al cristianesimo nove anni fa, che da allora si dedica all'annuncio della buona novella della fede attraverso la sua arte