Abstract/Sommario: Tra le migliaia di polacchi finiti nei lager sovietici, ce ne è stato uno, un prete, che ha scelto di restare per sempre in Asia Centrale dopo la liberazione, per sostenere la Chiesa che stava nascendo. A trent'anni dalla morte di padre Bukowinski, a Karaganda una conferenza ha ricordato questa figura amatissima dai cattolici kazaki. Nato nel 1905 in Polonia, ordinato sacerdote nel 1931, durante la guerra si era prodigato a portar soccorso ad ebrei e prigionieri sovietici. Arrestato d ...; [Leggi tutto...]
Tra le migliaia di polacchi finiti nei lager sovietici, ce ne è stato uno, un prete, che ha scelto di restare per sempre in Asia Centrale dopo la liberazione, per sostenere la Chiesa che stava nascendo. A trent'anni dalla morte di padre Bukowinski, a Karaganda una conferenza ha ricordato questa figura amatissima dai cattolici kazaki. Nato nel 1905 in Polonia, ordinato sacerdote nel 1931, durante la guerra si era prodigato a portar soccorso ad ebrei e prigionieri sovietici. Arrestato dai russi al termine della guerra, venne trasferito in un campo di lavoro forzato a sud - ovest di Karaganda. Rimase nella città anche dopo la sua liberazione, professando il sacerdozio con notevoli rischi personali che gli costarono nuove incarcerazioni. Padre Bukowinski è morto il 3 dicembre 1974 con il rosario in mano