Abstract/Sommario: L'articolo tratta del bSam gtan mig sgron il cui autore è gNubs chen Sangs rgyas Ye Shes del 10. secolo: opera celeberrima trdadotta dall'A. per la prima volta in una lingua occidentale nel 2003, questo testo costituisce una vera e propria summa del pensiero filosofico-religioso tibetano. L'articolo è diviso in tre parti: introduzione alla figura di gNubs chen Sangs rgyas Ye Shes; introduzione all'ìopera 'L'approccio graduale nella lampada per gli occhi nella contemplazione', terza ed ...; [Leggi tutto...]
L'articolo tratta del bSam gtan mig sgron il cui autore è gNubs chen Sangs rgyas Ye Shes del 10. secolo: opera celeberrima trdadotta dall'A. per la prima volta in una lingua occidentale nel 2003, questo testo costituisce una vera e propria summa del pensiero filosofico-religioso tibetano. L'articolo è diviso in tre parti: introduzione alla figura di gNubs chen Sangs rgyas Ye Shes; introduzione all'ìopera 'L'approccio graduale nella lampada per gli occhi nella contemplazione', terza ed ultima parte sulla ricezione dell'opera in Tibet. L'articolo è correlato da bibliografia
Abstract/Sommario: I canoni della pittura cinese tradizionali furono codificati nel 6. secolo dal pittore Xie He. in numero di sei, essi sono rimasti inalterati, studiati ed eseguiti dai pittori cinesi. Il primo di questi è Chuanshen: mostrare l'anima, cioè far trasparire nel dipinto le emozioni e gli stati d'animo dell'artista, ma anche far emergere l'anima, l'atmosfera del soggetto ritratto. Per esempio, nel dipingere un paesaggio ciò che conta è mostarrne l'atmosfera e poi esprimere le emozioni dell'a ...; [Leggi tutto...]
I canoni della pittura cinese tradizionali furono codificati nel 6. secolo dal pittore Xie He. in numero di sei, essi sono rimasti inalterati, studiati ed eseguiti dai pittori cinesi. Il primo di questi è Chuanshen: mostrare l'anima, cioè far trasparire nel dipinto le emozioni e gli stati d'animo dell'artista, ma anche far emergere l'anima, l'atmosfera del soggetto ritratto. Per esempio, nel dipingere un paesaggio ciò che conta è mostarrne l'atmosfera e poi esprimere le emozioni dell'artista, per suggerire all'osservatore stati d'animo e sensazioni. La pittura di paesaggio lunghi periodi fu culturalmente più importante della ritrattistica, che però sopravvisse come 'genere di nicchia', pur rispondendo allo stesso principio del chuanshen, del mostrare l'anima' per far emergere l'essenza intima del soggetto e le sue doti morali. In epoca Ming vi è una grande fioritura della ritrattistica, specialmente degli antenati, i cui ritratti vengono custoditi con le tavolette degli antenati ed utilizzati nelle celebrazioni dei riti in loro onore. L'A. fa un breve excursus della ritrattistica cinese nelle varie epoche sino alla fine della dinastia Qing, dove si possono trvare anche ritratti fotografici
Abstract/Sommario: Il culto degli antenati in Cina affonda le sue radici nella notte dei tempi, come attestato da numerosi reperti databili dal 12. al 10. sec. a.C, costituiti da scapole di animali o carapaci di tartaruga su cui sono incisi degli ideogrammi.Di questi, 1700 sono stati decifrati: si tratta delle cosiddette istruzioni oracolari, strumenti impiegati per sondare la volontà del Cielo tramite la scapulomanzia, anche grazie all'intercessione dei defunti, i soli in grado di mettere in comunicazio ...; [Leggi tutto...]
Il culto degli antenati in Cina affonda le sue radici nella notte dei tempi, come attestato da numerosi reperti databili dal 12. al 10. sec. a.C, costituiti da scapole di animali o carapaci di tartaruga su cui sono incisi degli ideogrammi.Di questi, 1700 sono stati decifrati: si tratta delle cosiddette istruzioni oracolari, strumenti impiegati per sondare la volontà del Cielo tramite la scapulomanzia, anche grazie all'intercessione dei defunti, i soli in grado di mettere in comunicazione il mondo terreno e quello celeste. Tutto ciò è basato sulla credenza secondo cui i membri della famiglia trapassati beneficino di un'esistenza continua, si interessino degli affari del mondo terreno influenzando la sorte dei loro successori ancora viventi. In origine, lo scopo del culto degli antenati è quindi quello di assicurare ai defunti uno stato di benessere e di una buona disposizione nei confronti dei familiari in vita, arrivando talvolta a chiedere ai trapassati favori o assistenza. La credenza dei cinesi è che alla morte l'anima lasci il corpo per prendere posto nel mondo degli spiriti e per favorirne il trapasso ed evitare che si trasformi in uno spirito maligno, i riti funebri sono importanti. In ogni periodo della storia cinese è possibile trovare manufatti del corredo funebre associati al mangiare e al bere nonchè oggetti cui venivano attribuiti poteri magici e un'importante funzione di comunicazione tra questo e l'altro mondo. Fino in tempi recenti, il capofamiglia, figlio maschio primogenito, era tenuto a celebrare il culto degli antenati includendo nel rituale i defunti delle quattro generazioni precedenti, rinforzando in tal modo lo spirito della famiglia. Questa solidarietà tra generazioni in Cina è così profonda da poter essere definita una vera e propria 'religione del patto'. L'A. descrive alcune cerimonie legate ai riti funebri. e sottolinea che il culto degli antenati sopravviva ancor oggi in Cina, tra modernità e tradizione
Abstract/Sommario: Breve presentazione dell'opera artistica del gesuita Giuseppe Castiglione, uno dei migliori pittori alla corte cinese del 18. secolo
Abstract/Sommario: Nell'articolo si presenta una storia del copricapo in Giappone, soffermandosi sull'aspetto più simbolico strettamente legato all'iconografia buddhista