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Abstract/Sommario: Nel quarto centenario della morte del gesuita Matteo Ricci, il Museo Popoli e Culture del Pime di Milano allestisce una mostra che indaga su un particolarissimo aspetto del suo metodo missionario di adattamento: l'abbigliamento. Quando, nel 1583, Matteo Ricci riesce per la prima volta ad entrare in Cina e a stabilire la sua dimora nel villaggio di Zhaoqing (Guandong) indossa un abito da monaco buddhista, conformandosi al suggerimento di Francesco Saverio ai confratelli gesuiti del Gia ...; [Leggi tutto...] Nel quarto centenario della morte del gesuita Matteo Ricci, il Museo Popoli e Culture del Pime di Milano allestisce una mostra che indaga su un particolarissimo aspetto del suo metodo missionario di adattamento: l'abbigliamento. Quando, nel 1583, Matteo Ricci riesce per la prima volta ad entrare in Cina e a stabilire la sua dimora nel villaggio di Zhaoqing (Guandong) indossa un abito da monaco buddhista, conformandosi al suggerimento di Francesco Saverio ai confratelli gesuiti del Giappone. Tuttavia il Ricci, ben presto si rende conto che "...la cina è differentissima dalle altre terre e genti, perciocchè è gente savia, data alle lettere..." e che il governo locale, ma anche la conoscenza non è nelle mani dei monaci bensì di una classe di letterati. Anzi, in Cina la figura del monaco gode di scartso prestigio... Da qui l'opportunità per i missionari di presentarsi quali 'saggi', come sapienti venuti da lontano per condividere le proprie conoscenze coi 'letterati' cinesi e quindi di indossarne le vesti quale tratto distintivo. La mostra documenta anche, con un excursus di oggetti, immagini e per il periodo più recente, fotografie, questa tendenza. Non mancano testimonianze lasciate dagli stessi padri del Pime in Cina (XIX e inizio del XX sec.)

Abstract/Sommario: I mandei, o sabei, sono a tutt'oggi una delle comunità religiose monteiste più antiche, meno conosciute e dalle origini più misteriose Già semplicemente l'origine del loro nome rimane incerto: talni lo fanno derivare dall'aramaico-mandeo 'saba' che vuol dire battezzato: non stupisce che i primi missionari portoghesi che li incontrarono nel XVI sec. li chiamassero 'Cristiani di San Giovanni' riferendosi al Battista- Ad oggi in Medio Oriente, i mandei sono concentrati soprattutto in Iraq ...; [Leggi tutto...] I mandei, o sabei, sono a tutt'oggi una delle comunità religiose monteiste più antiche, meno conosciute e dalle origini più misteriose Già semplicemente l'origine del loro nome rimane incerto: talni lo fanno derivare dall'aramaico-mandeo 'saba' che vuol dire battezzato: non stupisce che i primi missionari portoghesi che li incontrarono nel XVI sec. li chiamassero 'Cristiani di San Giovanni' riferendosi al Battista- Ad oggi in Medio Oriente, i mandei sono concentrati soprattutto in Iraq, nei centri urbani e nel sud, e in Iran, nell'area di Ahwaz. Nella società irachena sono tra le comunità più piccole (dai 30.000 ai 60.000 individui). Si stima che in tutto il mondo siano tra i 100 e 1 150 mila, anche se tale stima è approssimativa, vista le difficoltà che questa comunità incontrano in Iraq ed Iran. La dottrina mandea è fondata su un accentuato dualismo cosmico ed è permeata dallo gnosticismo. L'articolo dà conto delle fondamentali credenze e pratiche dei mandei

Abstract/Sommario: Sia nel Corano che nella Tradizione islamica sono attribuiti a Gesù diversi nomi, titoli e appellativi. Tra i nomi coranici di Gesù il più tradizionale è Isa, generalmente preceduto da nabi (profeta). L'origine del nome Isa è incerta. Il nome Isa compare spesso accompagnato dal matronimico ibn Maryam, figlio di Maria e talvolta anche da al-Masih (il Messia). Lontano da tutte le accezioni riconducibili al Vecchio Testamento, è considerato in Isam principalmente come un titolo onorific ...; [Leggi tutto...] Sia nel Corano che nella Tradizione islamica sono attribuiti a Gesù diversi nomi, titoli e appellativi. Tra i nomi coranici di Gesù il più tradizionale è Isa, generalmente preceduto da nabi (profeta). L'origine del nome Isa è incerta. Il nome Isa compare spesso accompagnato dal matronimico ibn Maryam, figlio di Maria e talvolta anche da al-Masih (il Messia). Lontano da tutte le accezioni riconducibili al Vecchio Testamento, è considerato in Isam principalmente come un titolo onorifico (colui che è benedetto). Un altro titolo di riferimento a Gesù nel Corano è Kalimat Allah, Parola di Dio. Per i Musulmani il Verbo di Dio è uno dei suoi attributi eterni, di quelli personali (nafsiyya) ossia identico all'Essenza divina (dat) e distinto da essa. In Islam la Parola di Dio è primariamante rappresentata dal Corano, che non è un libro 'ispirato, ma la diretta e letterale trascrizione della Parola di Dio riconosciuta come eterna. Gesù non è però quella parola, benchè sia nato dalla parola di Dio, grazie al "Verbo che egli depose in Maria". Altro titolo con cui ci si riferisce a Gesù nel Corano è Ruh (Spirito), e tavolta compare annesso alla santità (qadasa). Infine Gesù è definito nabi (profeta) rasul (inviato), wagih (degno di considerazione), mubarak (benedetto) e ancora awl al-haqq (parola di verità) ed infine Abd Allah (servo di Dio)

Abstract/Sommario: L'articolo esamina un particolare tipo di kimono: il raifuku (letteralmente 'abito formale'), utilizzato dopo il 708 per le occasioni politico-religiose più significative nella vita di corte e i suoi accessori: scettro, calzini e scarpe

Abstract/Sommario: Con la morte di Mao e l'arresto della "Banda dei Quattro" nel 1976 si chiude per la Cina l'epoca della mobilitazi0ne rivoluzionaria delle masse e si apre l'epoca riformista del 'Piccolo Timoniere' Deng Xiaoping. l'ideologia del partito viene subordinata a scelte economiche più pragmatiche e liberali. Il Tibet non è rimasto escluso da questa grande trasformazione economica e sociale, allorchè si volle unire uno sviluppo economico del paese e una certa liberalizzazione del governo locale ...; [Leggi tutto...] Con la morte di Mao e l'arresto della "Banda dei Quattro" nel 1976 si chiude per la Cina l'epoca della mobilitazi0ne rivoluzionaria delle masse e si apre l'epoca riformista del 'Piccolo Timoniere' Deng Xiaoping. l'ideologia del partito viene subordinata a scelte economiche più pragmatiche e liberali. Il Tibet non è rimasto escluso da questa grande trasformazione economica e sociale, allorchè si volle unire uno sviluppo economico del paese e una certa liberalizzazione del governo locale. Tale tendenza durò ben poco, per paura di possibili contestazioni da parte dei tibetani. Nel 1982 venne attuata la de-collettivizzazione: le condizioni di vita migliorarono e il sistema di tassazioni divenne meno centralizzato. Negli anni Novana si assistette a una massiccia immigrazione di cinesi verso il Tibet, in cerca di lavoro ed occupazione a breve periodo

Abstract/Sommario: La comunità curda è sempre oggetto in Turchia di una politica di assimilazione forzata. Definiti come "turchi delle montagne", ancor oggi i curdi, a differenza dei greci, degli ebrei e degli armeni, non rappresentano una minoranza ufficialmente riconosciuta dallo stato turco. Dalla fondazione della Repubblica ad oggi, la comunità curda è ritenuta la principale fonte di minaccia per l'integrità territoriale ed identitaria della nazione. Tra le rivendicazioni del popolo curdo, acquista p ...; [Leggi tutto...] La comunità curda è sempre oggetto in Turchia di una politica di assimilazione forzata. Definiti come "turchi delle montagne", ancor oggi i curdi, a differenza dei greci, degli ebrei e degli armeni, non rappresentano una minoranza ufficialmente riconosciuta dallo stato turco. Dalla fondazione della Repubblica ad oggi, la comunità curda è ritenuta la principale fonte di minaccia per l'integrità territoriale ed identitaria della nazione. Tra le rivendicazioni del popolo curdo, acquista particolare importanza la possibilità di ricevere un'educazione nella propria lingua madre. Nel periodo tra il 1983 e il 1991. a seguito dell'ultimo golpe militare, parlare curdo in pubblico era addirittura illegale: tuttora i curdi non hanno alcuna possibilità di imparare la lingua madre nel percorso scolastico. L'articolo relaziona anche della situazione dei curdi a Istanbul e in altre parti del territorio turco