Abstract/Sommario: L'articolo offre una breve esposizione della storia delle relazioni tra Santa Sede e Cina. Alla presa del potere del Partito Comunista nel 1949. Mons. Riberi, l'allora Internunzio, decise di rimanere in Cina, per far comprendere di non essere legato ad interesse politico alcuno. Fu messo sotto sorveglianza ed espulso dopo tre anni; si stabilì prima ad Hong Kong e poi a Taipei. Nel 1959 gli successe Mons. Giuseppe Caprio che nel 1966 divenne ambasciatore della Santa Sede, con sede a Ta ...; [Leggi tutto...]
L'articolo offre una breve esposizione della storia delle relazioni tra Santa Sede e Cina. Alla presa del potere del Partito Comunista nel 1949. Mons. Riberi, l'allora Internunzio, decise di rimanere in Cina, per far comprendere di non essere legato ad interesse politico alcuno. Fu messo sotto sorveglianza ed espulso dopo tre anni; si stabilì prima ad Hong Kong e poi a Taipei. Nel 1959 gli successe Mons. Giuseppe Caprio che nel 1966 divenne ambasciatore della Santa Sede, con sede a Taipei e nel 1966 pro-nunzio apostolico. Il rafforzarsi dei legami diplomatici con Taipei e il maggior riconoscimento dato all' "altra" Cina non facilitò i rapporti con la Repubblica Popolare Cinese. Ma la Nunziatura, anche se momentaneamente con sede a Taipei, continuò a essere Nunziatura apostolica di Cina. Da parte di Pechino si afferma che gli ostacoli alle relazioni diplomatiche con la Santa Sede sono due: il Vaticano "deve interrompere i rapporti con Taiwan" e "non deve immischiarsi negli affari interni cinesi, inclusi quelli religiosi". Da parte della Santa Sede Pio 12. intervenne due volte, condannando il movimento patriottico di riforma della Chiesa , con la lettera apostolica " Cupimus imprimis" (1952) e con l'Enciclica Ad Apostolorum principis (1958) sulla questione delle ordinazioni illegittime dei vescovi. Con l'avvio del Concilio Vaticano 2. Giovanni 23. decise di ridurre la polemica contro la politica religiosa cinese; i tentativi di avvicinamento si moltiplicarono con Giovanni Paolo 2., che cercò di favorire tutti i passi per giungere ad una normalizzazione dei rapporti. In Cina il mutato clima politico si è andato evolvendo, sino a permettere una professione della religione, purchè si obbedisca alle leggi e non si interferisca con la politica del governo. Nella seduta del 18 dicembre 2007 il Politburo ha riconosciuto come 'positiva' l'influenza della religione sulla vita sociale e ha accennato al fatto che le personalità religiose devono essere formate secondo gli standard richiesti dalla religione. Benedetto 16. nella sua Lettera del 27 maggio 2007 rivolge un appassionato invito alla riconciliazione tra la comunità cattolica 'ufficiale' e 'clandestina'. Tra le principali questioni da discutere e da risolvere l'A. elenca la nomina dei vescovi, per la quale è necessario un accordo circa la scelta dei candidati, la nomina e il riconoscimento; sul riconoscimento dei vescovi 'clandestini'; sui vescovi 'illegittimi', cioè ordinati senza mandato pontificio e il riconoscimento della Conferenza episcopale