Abstract/Sommario: Il sacro, dimensione antropologica presente in ogni epoca storica, è qui analizzato in rapporto con l'Essere, mettendo a confronto l'impostazione tomista e la fenomenologica. Infatti si lascia che il sacro si manifesti alla coscienza 'così com'è in se stesso' ben sottolineando che l'esperienza del sacro non è Dio eppure qualcosa di simile e al tempo stesso diverso. Dopo aver identificato il Santo con l' "Ipsum esse per se subsistens" della tradizione tomista, si stabilisce una corrisp ...; [Leggi tutto...]
Il sacro, dimensione antropologica presente in ogni epoca storica, è qui analizzato in rapporto con l'Essere, mettendo a confronto l'impostazione tomista e la fenomenologica. Infatti si lascia che il sacro si manifesti alla coscienza 'così com'è in se stesso' ben sottolineando che l'esperienza del sacro non è Dio eppure qualcosa di simile e al tempo stesso diverso. Dopo aver identificato il Santo con l' "Ipsum esse per se subsistens" della tradizione tomista, si stabilisce una corrispondenza analogica tra la gerarchia dell'Essere e la gerarchia del sacro: se il Santo è la pienezza dell'Essere, sacro è tutto ciò che vi partecipa secondo gradi differenti. In tale prospettiva, il sacro funge da mediatore tra il divino e il profano. L'Autrice effettua poi un confronto tra la filosofia di Heidegger e la tomista