Monografia a stampa
Bankok : Windows on the World, 2007
Abstract/Sommario: L'autore del dizionario, il p. Seguinotte, scrisse il manoscritto (di mille cinquecento pagine) a penna in quattro lingue e quindi morì. Il documento fu conservato dai confratelli della Congregazione di Betharram per alcuni anni. Padre Alfonso de Juan, gesuita, ebbe il compito di rivedere il manoscritto per darlo alle stampe, con la collaborazione di p. Carlo Rodriguez, che curò in particolare la revisione del testo in francese e Karen. Thaworn Kamphonkun, uno dei collaboraotori di p ...; [Leggi tutto...]
L'autore del dizionario, il p. Seguinotte, scrisse il manoscritto (di mille cinquecento pagine) a penna in quattro lingue e quindi morì. Il documento fu conservato dai confratelli della Congregazione di Betharram per alcuni anni. Padre Alfonso de Juan, gesuita, ebbe il compito di rivedere il manoscritto per darlo alle stampe, con la collaborazione di p. Carlo Rodriguez, che curò in particolare la revisione del testo in francese e Karen. Thaworn Kamphonkun, uno dei collaboraotori di p. Seguinotte preparò l'introduzione del dizionario e le spiegazioni alla lingua karen. In fase di trascrizione al computer , effettuata a più mani, importante è stato il lavoro di revisione globale della sig.ra Dhananuch Meankere, particolarmente attenta alla lingua thai. Il volume, essendo il primo dizionario della lingua karen, può contenere degli errori e imprecisioni di differente natura. Nella sua introduzione il curatore spiega la difficoltà nel trovare una rappresentazione grafica per la lingua karen. Comunemente vi sono tre tipi di translitterazioni usate: la "chiken scaratch" o "lix hsau waiv" come la chiamano i Karen stessi. Questo alfabeto si dice sia stato inventato dagli stessi Karen e non deriva da altri alfabeti. E' menzionato nelle cronache e nelle canzoni e poesie dei popolo Karen, ad attestarne l'uso sin dai tempi antichi. Esso deriva il suo nome "chiken - scratch" da un antico poema che dice : "lettere graffiate dalla gallina sono state ricoperte e non possono essere lette o scritte di nuovo". Questo alfabeto si sviluppò dall'uso del primo osso dell'ala della gallina usato per le divinazioni. In questo tipo di divinazione con l'osso di gallina ci sono 16 segni (tipologie) in tutto ed ognuno di essi ha il proprio significato e forma. Col tempo, ognuno di questi 16 segni si sviluppò in una delle consonanti dell'alfabeto Kariano. Benchè sia l'alfabeto più antico, oggi è usato molto poco e solo da alcuni gruppi Karen che risiedono in Birmania. In Thailandia non è mai stato usato.
L'alfabeto Birmano-Mon o "lix wa", come lo chiamano i Karen (alfabeto bianco) si sviluppa dalla famiglia linguistica Birmano-Mon. E' stato l'alfbeto più usato in Birmania e Thailandia: è tutt'ora utilizato dai Buddhisti e dai cristiani. I giovani, però, sono poco inclini ad impararlo.
L'alfabeto Romanizzato, o 'Romei' come viene chiamato dai Karen, fu codificato da un missionario protestante in Birmania verso il 1930. Successivamente il gesuita francese p. Joseph Seguinotte rielaborò ed utilizzò questo alfabeto in Thailandia, dove vivono numerose comunità Karen, all'incirca nel 1950. Benchè non sia conosciuto al pari dell'alfabeto Birmano-Mon, l'uso del romanizzato sta prendendo piede ed è utilizzato nelle comunità della diocesi di Chiang Mai.