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Abstract/Sommario: Il cacao era la più grande ricchezza della ex-colonia francese, che sui preziosi semi aveva costruito un miracolo economico. Oggi i raccolti del cacao sono a rischio a causa della guerra civile che ha diviso il paese e che condanna alla fame migliaia di contadini. Il commercio del cacao è concentrato nelle mani di poche multinazionali, veri e propri colossi alimentari, i cui fatturati superano di molto il prodotto interno lordo dei principali Paesi produttori africani. Dal riesplodere ...; [Leggi tutto...] Il cacao era la più grande ricchezza della ex-colonia francese, che sui preziosi semi aveva costruito un miracolo economico. Oggi i raccolti del cacao sono a rischio a causa della guerra civile che ha diviso il paese e che condanna alla fame migliaia di contadini. Il commercio del cacao è concentrato nelle mani di poche multinazionali, veri e propri colossi alimentari, i cui fatturati superano di molto il prodotto interno lordo dei principali Paesi produttori africani. Dal riesplodere della guerra civile in Costa d'Avorio nel 2002, la zona delle coltivazioni è teatro di guerra. Inoltre, in molte fattorie della Costa d'Avorio vengono costretti a lavorare in condizioni assai simili alla schiavitù bambini provenienti soprattutto dal Ghana, ma anche dal Mali e Burkina Faso: secondo alcune stime di ONG i baby-lavoratori sarebbero oltre 600.000. Forte il numero di immigrati nella mano d'opera, che però sono oggetto di discriminazione xenofoba. Sono ben 20 milioni gli africani impiegati nell'industria del cacao, 7 milioni dei quali in Costa d'Avorio, ma sono solo tre le compagnie che controllano l'85% del commercio: Cargill (USA), Archer Daniel Midlands (USA) e Barry Callebaut (Svizzera). Quest'ultima da sola assicura il 50% della produzione industriale di cioccolato al mondo. la Costa d'Avorio assicura il 39% della produzione mondiale di cacao. La liberalizzazione dei mercati voluta dal Fondo Monetario internazionale ha avuto effetti nefasti per i contadini ivoriani: in un anno il loro guadagno si è dimezzato

Abstract/Sommario: Nato verso il 1925, entrò nell'esercito britannico e, dopo l'indipendenza dell'Uganda nel 1962, di promozione in promozionearrivò al supremo comando dell'esercito. Egli prese il potere scalzando il Presidente Obote con un colpo di stato nel 1971. Il governo militare di Amin, che ebbe da subito la protezione del governo conservatore inglese, no tardò a eliminare gli uomini del precedente governo, anche nelle forze armate. La fama cannibalesca di Amin, che si vantava di bere il sangue d ...; [Leggi tutto...] Nato verso il 1925, entrò nell'esercito britannico e, dopo l'indipendenza dell'Uganda nel 1962, di promozione in promozionearrivò al supremo comando dell'esercito. Egli prese il potere scalzando il Presidente Obote con un colpo di stato nel 1971. Il governo militare di Amin, che ebbe da subito la protezione del governo conservatore inglese, no tardò a eliminare gli uomini del precedente governo, anche nelle forze armate. La fama cannibalesca di Amin, che si vantava di bere il sangue degli avversari si diffuse in Occidente. Preso il potere, ruppe con Israele per avvicinarsi a Gheddafi ed Arafat. Una delle azioni più memeorabili di Amin fu la cacciata degli indiani, che costituivano una forte colonia dedita ai commerci. Musulmano,verso le altre religioni ebbe momenti di laissez-faire e di persecuzioni . Nell'autunno del 1978 le truppe di Amin sconfinarono in Tanzania: iniziò una guerra di contrattacco che portò alla vittoria delle truppe tanzaniane. Amin nel 1978 fuggì in Libia e da lì inun esilio dorato in Arabia Saudita, dove morì nel 2003.

Abstract/Sommario: In Ghana la morte non fa paura e il culto dei defunti è praticato con passione e stravaganza, a cominciare dai funerali che assomiglliano a vere e proprie rappresentazioni teatrali, dove si piange si ride e soprattutto si fa festa. Un tempo i cristiani del ghana usavano seppellire i loro defunti in casse da morto rettangolari, introdotte dai colonizzatori europei, tutte uguali. Oggi la bara è diventata un simbolo prestigioso da ostentare all'intera comunità e quindi si realizzano bare ...; [Leggi tutto...] In Ghana la morte non fa paura e il culto dei defunti è praticato con passione e stravaganza, a cominciare dai funerali che assomiglliano a vere e proprie rappresentazioni teatrali, dove si piange si ride e soprattutto si fa festa. Un tempo i cristiani del ghana usavano seppellire i loro defunti in casse da morto rettangolari, introdotte dai colonizzatori europei, tutte uguali. Oggi la bara è diventata un simbolo prestigioso da ostentare all'intera comunità e quindi si realizzano bare stravaganti e personalizzate. Durante il funerale le urla e i lamenti delle donne si intrecciano col ritmo dei tamburi e i clackson delle auto. Ben lungi dall'essere una mancanza di rispetto, maggiore è il chiasso che si riesce a procurare e maggiore è l'omaggio reso all'estinto. La 'festa funebre' può durare da qualche giorno a qualche settimana. Alla radio i necrologi che aggiornano quotidianamente il calendario delle morti e dei cortei funebri sono tra i programmi più ascoltati. La buona riuscita di un funerale è una questione di fondamentale importanza sociale: in Ghana la morte non rappresenta la fine della vita, ma l'inizio di una nuova fase per lo spirito, e le anime degli antenati continuano a giocare un ruolo importante nelle vicende terrene quotidiane

Abstract/Sommario: Nel 1963, all'epoca in cui Mons. Marcel Lefebvre era arcivescovo di Dakar, nove monaci benedettini francesi, partiti dall'abbazia di Solesmes in Francia, si recarono in Senegal per fondare una missione contemplativa in terra islamica. Oggi l'abbazia di Leur Moussa è conosciuta in tutto il mondo per la sua preghiera cantata e per i suoi preziosi strumenti musicali, tra i quali la kora.

Abstract/Sommario: La regione settentrionale del Sudan è una terra affascinante e ricca di storia. Qui, tra la solitudine del deserto e la vita delle oasi, si celano antiche rovine archeologiche, e lungo ilcors odel Nilo affornao le vestigia di una grandiosa civiltà. Ricacciati a Sud dai faraoni, i re della Nubia crearono una delle culture più evolute dell'Africa Nera, il regno di Meroe. Questi sovrani hanno lasciato piramidi e città sacre in mezzo al deserto. L'articolo descrive un viaggio nella zona ...; [Leggi tutto...] La regione settentrionale del Sudan è una terra affascinante e ricca di storia. Qui, tra la solitudine del deserto e la vita delle oasi, si celano antiche rovine archeologiche, e lungo ilcors odel Nilo affornao le vestigia di una grandiosa civiltà. Ricacciati a Sud dai faraoni, i re della Nubia crearono una delle culture più evolute dell'Africa Nera, il regno di Meroe. Questi sovrani hanno lasciato piramidi e città sacre in mezzo al deserto. L'articolo descrive un viaggio nella zona settentrionale del Sudan.