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Abstract/Sommario: Alcuni dei punti trattati nell'articolo: Il primo sinodo dei vescovi per l'Africa (1994): momenti preparatori, lo svolgimento e il documento di Giovanni Paolo 2. Ecclesia in Africa. Il cammino di preparazione del 2. Sinodo africano: la pubblicazione dei Lineamenta (giugno 2006), dell'Instrumentum laboris; L'iter e i motivi per celebrare il 2. Sinodo Africano; Un missione africana contestualizzata e inculturata; la Chiesa africana e il sacramento della Riconciliazione

Abstract/Sommario: La famiglia africa ingloba tutti coloro con i quali si può stabilire un rapporto di parentela: così si compone non solo dei membri viventi, ma di tutti coloro che verranno o che sono morti. Il culto per gli antenati occupa un posto privilegiato nella religione africana, anzi si può dire che sia il suo perno costitutivo. Due convinzioni stanno alla base del culto degli antenati: la sopravvivenza dell'individuo dopo la morte e la possibilità di interscambi tra i vivi e i morti. Per gli ...; [Leggi tutto...] La famiglia africa ingloba tutti coloro con i quali si può stabilire un rapporto di parentela: così si compone non solo dei membri viventi, ma di tutti coloro che verranno o che sono morti. Il culto per gli antenati occupa un posto privilegiato nella religione africana, anzi si può dire che sia il suo perno costitutivo. Due convinzioni stanno alla base del culto degli antenati: la sopravvivenza dell'individuo dopo la morte e la possibilità di interscambi tra i vivi e i morti. Per gli africani i morti non sono 'morti', hanno solo cambiato forma e modo di esistenza, una vita puramente spirituale e trascendente. I morti si interessano della vita della famiglia e del clan. Il fenomeno della reincarnazione è altrettanto presente: uno o alcuni dei principi spirituali di un antenato viene a prendere vita nel corpo di un nuovo nato del clan. Ma solo le persone che hanno saputo vivere rispettando i costumi e le tradizioni ancestrali possono diventare antenati. Ma anche la 'buona morte', e i corretti riti funerari sono indispensabili. Questo culto nulla toglie alla fede in Dio, i cui attributi hanno anche affinità con il Dio delle religioni monoteiste: Dio creatore, trascendente il mondo reale, nel quale interviene raramente. Da qui la necessità di intermediari, quali gli antenati o gli spiriti. Gli antenati sono 'veicoli' per portare a Dio le richieste degli uomini. Nulla succede senza il suo permesso. Il culto degli antenati non è quindo idolatra o superstizioso. Il culto dei santi è la pratica cristiana che ha più affinità con il culto degli antenati. Gli antenati, come i santi, sono modelli di vita, intercessori e intermediari tra Dio e gli uomini. Senza dubbio questo culto degli antenati per i cristiani africani deve essere 'ripulito' da sentimenti di paura o timore servile che lo caratterizza, dando luogo a pratiche superstiziose. La fede cristiana richiede di non accettare in modo neutro questo culto: riconoscere che la salvezza ci è stata data da Cristo e che il cristianesimo ha i suoi sacramenti di salvezza.

Abstract/Sommario: L'articolo riporta per esteso il testo del documento dell'Episcopato dello Zimbabwe : Dio ascolta il grido degli oppressi, nel quale i vescovi esortano i gorvernanti dello Zimbabwe a por fine allo stato di conflitto, di povertà e di soprusi nel loro Paese