Abstract/Sommario: L'articolo traccia un profilo biografico del martire Jean-Charles Cornay, nato in Francia a Loudun nel 1809 ed entrato nel seminario delle Missions Etrangères nel 1930 ed ordinato diacono nel 1831: parti subito per il Tonchino, dove fu ordinato sacerdote nel 1834 da Msg. Havard, in segreto a causa delle persecuzioni anticristiane ordinate dall'imperatore vietnamita Minh-Mang. Catturato per la delazione di un brigante, che lo accusava di aver confessato e assolto altri briganti, fu fatt ...; [Leggi tutto...]
L'articolo traccia un profilo biografico del martire Jean-Charles Cornay, nato in Francia a Loudun nel 1809 ed entrato nel seminario delle Missions Etrangères nel 1930 ed ordinato diacono nel 1831: parti subito per il Tonchino, dove fu ordinato sacerdote nel 1834 da Msg. Havard, in segreto a causa delle persecuzioni anticristiane ordinate dall'imperatore vietnamita Minh-Mang. Catturato per la delazione di un brigante, che lo accusava di aver confessato e assolto altri briganti, fu fatto prigioniero, e condannato come " capo di una falsa setta e capo di ribelli". Condannato allo smebramento, la sentenza fu eseguita nel 1837. La beatificazione avvenne nel 1900, sotto Papa Leone 13.; Papa Giovanni Paolo 2. lo proclamò santo il 19 giugno 1988
Abstract/Sommario: Nato nel 1830 in Francia a Chantenay-sur-Loire, ben presto manifestò il desiderio di diventare missionario. Ordinato sacerdote nel 1857, entrò nel seminario delle Missions Etrangères de Paris e nel 1859 si imbarcò per la Corea con altri tre confratelli. In quel periodo la situazione in Corea era meno rigida per i cattolici e i missionari riuscirono, seppure con molte precauzioni, a fare nuovi proseliti. La situazione si inasprì nel 1866, con l'esecuzione di alcuni missionari: i poch ...; [Leggi tutto...]
Nato nel 1830 in Francia a Chantenay-sur-Loire, ben presto manifestò il desiderio di diventare missionario. Ordinato sacerdote nel 1857, entrò nel seminario delle Missions Etrangères de Paris e nel 1859 si imbarcò per la Corea con altri tre confratelli. In quel periodo la situazione in Corea era meno rigida per i cattolici e i missionari riuscirono, seppure con molte precauzioni, a fare nuovi proseliti. La situazione si inasprì nel 1866, con l'esecuzione di alcuni missionari: i pochi rimasti dovettero nascondersi per sfuggire alla persecuzione e inviarono p. Ridel come emissario per chiedere aiuto alle autorità francesi in Cina. Dopo un lungo viaggio p. Ridel fu accolto dall'Ammiraglio Roze che diresse la flotta francese distaccata in Cina verso la Corea per ridurre il re a miti consigli, ma ottenne l'effetto opposto. L'esilio di p. Ridel durò 10 anni, durante i quali fu nominato vescovo e, di ritorno in Cina si istallò in Manciuria, in una regione vicina alla Corea , che cercò di raggiungere più volte senza successo e con grande pericolo. Solo nel 1876, con due giovani missionari, riuscì ad entrare nel paese, dove la persecuzione aveva fatto migliaia di vittime e i pochi cristiani scampati avevano perso ogni loro bene. Dopo soli tre mesi fu arrestato e messo in prigione, in condizioni proibitive, per oltre 5 mesi. Liberato grazie all'intervento del ministro di Francia a Pechino, fu rimandato in Cina, dove lavorò ad un dizionario e ad una grammatica francese-coreano. Colto da paralisi, fu rimpatriato, ma si spense nel 1884. Nel 1881 la Corea, con un editto reale, aveva posto fine alle persecuzioni dei cristiani