Abstract/Sommario: Nata negli anni '50 nei sobborghi di Buenos Aires, l'"Obra" di padre Pantaleo continua a vivere dopo la sua morte. Le prime attività nascono per aiutare le ragazze madri del quartiere della Matanza. Nel 1978, con l'approvazione del ministero per la Salute e il Benessere sociale si costituisce la Fondazione padre José Mario Pantaleo, autorizzata a ricevere i sussidi . Negli anni '80 all'interno dell' "Obra" sorgono una scuola elementare e una media, un ambulatorio medico, un centro di c ...; [Leggi tutto...]
Nata negli anni '50 nei sobborghi di Buenos Aires, l'"Obra" di padre Pantaleo continua a vivere dopo la sua morte. Le prime attività nascono per aiutare le ragazze madri del quartiere della Matanza. Nel 1978, con l'approvazione del ministero per la Salute e il Benessere sociale si costituisce la Fondazione padre José Mario Pantaleo, autorizzata a ricevere i sussidi . Negli anni '80 all'interno dell' "Obra" sorgono una scuola elementare e una media, un ambulatorio medico, un centro di cura per anziani e il Focolare Santa Ines per persone disabili o con ritardi psichici. Alla morte di p. Mario, nel 1992 l'Obra continua a vivere grazie all'appoggio di centinaia di persone ed ottiene, nel 1993, il riconoscimento di "Opera di interesse nazionale". . Nonostante la crisi economica del 2001 che colpisce duramente l'Argentina l'Obra continua la sua attività, grazie anche all'aiuto dell'Avsi (Associazione volontari per il servizio internazionale). Oltre ad incrementare i servizi del centro medico, l'Avsi si concentra maggiormente sull'educazione cristiana, con un programma di sostegno a distanza che consente alle giovani madri di mantenere economicamente i figli e di far frequentare loro le scuole dell'Obra, dall'asilo nido alle superiori. L'istituzione di corsi professionali (barman, camerieri, falegnami, giardinieri ecc.) ha sovvertito il cliché assistenziale. L'apprendimento di una professione permette di rendersi autonomi. Dal 2005 è partito anche il primo corso universitario in business administration, riservato principalmente ai diplomati delle scuole dell'Obra. Un breve profilo biografico di p. Mario Pantaleo conclude l'articolo: nato a Pistoia nel 1915, i suoi genitori emigrarono in Argentina, ritornando in patria alla fine del 1. conflitto mondiale. P. Pantaleo viene ordinato sacerdote nel 1944. Quando nel 1948 la Chiesa argentina chiede alla Santa Sede nuovi sacerdoti, p. Pantaleo accetta e parte per la sua missione. Gli è dapprima affidato un piccolo villaggio, per poi essere trasferito come cappellano all'ospedale di Rosario e quindi a Buenos Aires, dove inizia la sua iniziativa dell' Obra
Abstract/Sommario: Antiche chiese, monasteri e proprietà ecclesiali sono stati distrutti. L'ambascatore iracheno denuncia l'attività di grupi di fondamentalisti islamici contro i cristiani. Partecipando al processo democrartico icristiani sono diventati vittime di una violenza settaria. I cristiani iracheni 8che comprendono caldei, assiri e siri) non formano un fronte compatto poichè ognuna di queste comunità cerca di ottenerre un proprio status politico, so.ciale e cultrurale. Sull'avanzata proposta di ...; [Leggi tutto...]
Antiche chiese, monasteri e proprietà ecclesiali sono stati distrutti. L'ambascatore iracheno denuncia l'attività di grupi di fondamentalisti islamici contro i cristiani. Partecipando al processo democrartico icristiani sono diventati vittime di una violenza settaria. I cristiani iracheni 8che comprendono caldei, assiri e siri) non formano un fronte compatto poichè ognuna di queste comunità cerca di ottenerre un proprio status politico, so.ciale e cultrurale. Sull'avanzata proposta di istituire una "zona sicura" in Iraq per i cristiani, una nuova regine amministrativa emmal provincia di Ninive, con capoluogo Mosul l'ambasciatore si dice favorevole. La comunità cristiana, precedentemente al regime di Saddam Hissein contava circa 750.000 fedeli: la maggior parte è espatriata e la comunità si assottiglia sempre più. Al seguito dell'occupazione statunitense del 203 la presenza di gruppi di proselitismo protestante è masiccia, e a, detta dell'ambasciaore, essi ecercano di aiutare chi si trova nelal necesità.
Abstract/Sommario: In Libano convivono 18 confessioni religiose, 12 cristiane e 6 musulmane. I cristiani libanesi rivolgono un appello drammatico in questi momenti di grande incertezza: la Chiesa italiana ha risposto, in particolare la Fondazione Missio-Ufficio per la cooperazione missionaria tra le Chiese, che ha avviato un processo di informazione e sensibilizzazione, della durata di due anni, sulla situazione dei Cristiani del Medio Oriente. Gli articoli: Mosaico in frantumi: Anatomia di un paese dall ...; [Leggi tutto...]
In Libano convivono 18 confessioni religiose, 12 cristiane e 6 musulmane. I cristiani libanesi rivolgono un appello drammatico in questi momenti di grande incertezza: la Chiesa italiana ha risposto, in particolare la Fondazione Missio-Ufficio per la cooperazione missionaria tra le Chiese, che ha avviato un processo di informazione e sensibilizzazione, della durata di due anni, sulla situazione dei Cristiani del Medio Oriente. Gli articoli: Mosaico in frantumi: Anatomia di un paese dalle molte anime (Segnato da conflitti e instabilità, il Libano rimane l'unico paese libero e pluralista in Medio Oriente. Breve storia del Libano, con particolre attenzione ai più recenti sviluppi); L'imperativo della convivenza: la persistente instabilità spinge molti giovani ad andarsene ( la convivenza diventa un imperativo un un Paese multiconfessionale: i cristiani si sentono minacciati, anche se l loro comunità è la più numerosa tra quelle degli stati arabi); Cristiani e musulmani, la sfida del dialogo: faccia a faccia con due leader islamici particolarmente impegnati sul fronte del dialogo islamo-cristiano); Scuole cattoliche, laboratori di cittadinanza: L'impegno educativo a servizio del Paese ( le scuole cattoliche sono 365, per un totale di 200.000 studenti e 12.800 insegnanti, che complessivamente rappresentano il 25% dell'insegnamento nazionale: iniziative tese a superare i pregiudizi religiosi e a promuovere l'incontro e la collaborazione)
Abstract/Sommario: La presenza cristiana nel "Regno di mezzo" è segnata da un dialogo non sempre riuscito con la sapienza cinese. L'articolo riprende parzialmente il testo di una conferenza tenuta dall'Autore presso il Centro missionario del Pime di Milano. La presenza missionaria in Cina viene esaminata alla luce di tre dinamiche costitutive di quello che è il dialogo: l'incontro interpersonale, interculturale, intereligioso. Leggendo le lettere dei primi missionari in terra di Cina ci si rende conto de ...; [Leggi tutto...]
La presenza cristiana nel "Regno di mezzo" è segnata da un dialogo non sempre riuscito con la sapienza cinese. L'articolo riprende parzialmente il testo di una conferenza tenuta dall'Autore presso il Centro missionario del Pime di Milano. La presenza missionaria in Cina viene esaminata alla luce di tre dinamiche costitutive di quello che è il dialogo: l'incontro interpersonale, interculturale, intereligioso. Leggendo le lettere dei primi missionari in terra di Cina ci si rende conto dela loro disponibilità a lasciare il proprio mondo culturale per entrare in un nuovo mondo: basti pensare a Matteo Ricci e al suo metodo missionario basato sulla "via dell'amicizia". Per i gesuiti questo approccio diventò un metodo missionario di "adattamento". Accettando e facendo proprio questo atteggiamento diversi missionari hanno potuto penetrare le culture in cui vissero, contribuendo talvolta in prima persona allo sviluppo di tali civiltà (ad esempio, per la Cina si possono ricordare nel Seicento i gesuiti Martino Martini, Ludovico Buglio, Giuseppe Castiglione, Giulio Aleni) sino al grande conributo dato dalle istituzioni educative cristiane nell'Ottocento e Novecento. L'incontro con la spiritualità cinese è stato fecondo per molti: basti pensare a Theillard de Chardin e alla sua esperienza in Cina. Egli ospitò senza timore la spiritualità orientale, in particolare cinese, nel proprio pensiero teologico cristiano, recependone in particolare alcune direttrici: l'ampiezza del pensiero filosofico, la riflessione filosofica sull''uomo e la riflessione taoista sull'armonia e il costante divenire cosmico, fondato sulla dualità dinamica di yin-yang e la sua tensione verso l'Unità
Abstract/Sommario: Dal 4 al 9 settembre cristiani di tutta Europa si incontrano in Romania per rilanciare il cammino ecumenico. Per la prima volta un paese a maggioranza ortodossa ospita questo incontro. Di fronte agli arroccamenti confessionali è urgente un richiamo alla centralità di Cristo. Il tema della missione sarà affrontato in modo piuttosto originale: dalla testimonianza individuale o ecclesiale, la preghiera come testimonianza, testimonianza apologetica, proselitismo e/o missione comune delle C ...; [Leggi tutto...]
Dal 4 al 9 settembre cristiani di tutta Europa si incontrano in Romania per rilanciare il cammino ecumenico. Per la prima volta un paese a maggioranza ortodossa ospita questo incontro. Di fronte agli arroccamenti confessionali è urgente un richiamo alla centralità di Cristo. Il tema della missione sarà affrontato in modo piuttosto originale: dalla testimonianza individuale o ecclesiale, la preghiera come testimonianza, testimonianza apologetica, proselitismo e/o missione comune delle Chiese. Altro nodo è la diversa concezione che le Chiese hanno del loro ruolo nella società europea: semplificando intendere la presenza cristiana come sobria testimonianza in una società laica o come necessità di 'ricristianizzare' l'Europa con una più forte presenza della Chiesa in materia di legislazione, specificamente sui temi etici. Una grande opportunità dell'incontro di Sibius è l'incontro con l'ortodossia
Abstract/Sommario: I vorticosi cambiamenti politici e sociali hanno creato nuove opportunità di evangelizzazione. Si stanno aprendo inediti spiragli di tetimonianza del vangelo. L'apertura delle frontiere da e per la Cina facilità la libertà di movimenti. Nell'articolo si presentano le iniziative realizzate da alcuni missionari e missionarie sul campo: Le Figlie della Carità (Canossiane), tra le veterane della missione ad Hong Kong (1860) contano 106 sorelle, di nazionalità prevalentemente cinese, impegn ...; [Leggi tutto...]
I vorticosi cambiamenti politici e sociali hanno creato nuove opportunità di evangelizzazione. Si stanno aprendo inediti spiragli di tetimonianza del vangelo. L'apertura delle frontiere da e per la Cina facilità la libertà di movimenti. Nell'articolo si presentano le iniziative realizzate da alcuni missionari e missionarie sul campo: Le Figlie della Carità (Canossiane), tra le veterane della missione ad Hong Kong (1860) contano 106 sorelle, di nazionalità prevalentemente cinese, impegnate soprattutto nell'ambito educativo. Gestiscono 20 scuole, dalle materne al pre-università, con più di 22.000 studenti in gande maggioranza non cattolici. Sono attive anche nell'evangelizzazione e nella pastorale ai carcerati. La voglia di ritornare in Cina è forte: alcune attività assistenziali sono già state intraprese anche in Cina, grazie alle suore cinesi che periodicamente ritornano a visitare le loro comunità d'origine. Altro ambito fondamentale è quello della formazione delle religiose in Cina. I missionari francesi delle Missions Etrangères de Paris (Mep) sono una presenza storica ad Hong Kong. Oggi la comunità conta una dozzina circa di presenze, sia a livello parrocchiale che pastorale per le comunità francofone e filippina. Grandi opportunità di incontri offre l'ambito scolastico. Le Figlie di Maria Ausiliatrice (salesiane) sono impegnate più squisitamente sul piano culturale e didattico, grazie anche all'Holy Spirit Seminary e all'Holy Spirit Study Center. Le Missionarie dell'Immacolata (pime) sottolineano che l'impegno delle religiose è spesso di sostegno alle famiglie, che vedono cambiar rapidamente situazioni sociali, familiari e culturali con l'apertura delle frontiere con la Cina: mariti che si recano a lavorare in Cina, con ripercussioni sull'ambito familiare; donne cinesi che sposano abitanti di Hing Kong per la cittadinanza, ma poco interessate veramente allal famiglia. Le Missionarie si trovano a dare conforto, ricucire relazioni attraverso un lavoro paziente, che non necessita di strutture ma di "piccole vie"
Abstract/Sommario: Le consorelle di suor Leonella Sgorbati attendono di tornare in Somalia per continuare la loro missione. Il 17 settembre 2006 suor Leonella veniva colpita a morte da una raffica di colpi. Altri avevano già dato la vita per la missione in Somalia. Le missionarie della Consolata sono giunte in Somalia nel 1925, quando il Paese era una colonia italiana. Nel 1991, alla caduta di Siad Barre e con lo scoppio della guerra civile, erano rimaste una quarantina di sorelle che si occupavano sop ...; [Leggi tutto...]
Le consorelle di suor Leonella Sgorbati attendono di tornare in Somalia per continuare la loro missione. Il 17 settembre 2006 suor Leonella veniva colpita a morte da una raffica di colpi. Altri avevano già dato la vita per la missione in Somalia. Le missionarie della Consolata sono giunte in Somalia nel 1925, quando il Paese era una colonia italiana. Nel 1991, alla caduta di Siad Barre e con lo scoppio della guerra civile, erano rimaste una quarantina di sorelle che si occupavano soprattutto dell'ospedale, nel reparto pediatria. In Somalia non si può annunciare Cristo, solo mostrare un stile di vita che 'profuma' di Vangelo. Suor Leonella era giunta in Somalia per formare nuove infermiere. Le missionarie hanno vissuto molte situazioni difficili, ma hanno sempre avuto l'appoggio della gente