Abstract/Sommario: L'A. propone una riflessione sull'incarnazione cristiana, affrontandola attraverso una lettura del Vangelo di Giovanni e dell'Antico Testamento: un raffronto con l'Ebraismo su questo tema è di grande importanza. Gesù Cristo per i cristiani è persona divina, in quanto Figlio. Il Figlio non è la sorgente, ma la Parola uscita dalla sorgente e che deve attuare la volontà del Padre. Non è il Padre, ma il generato eternamente e accoglie il suo progetto di Alpha e Omega per realizzarlo nel ...; [Leggi tutto...]
L'A. propone una riflessione sull'incarnazione cristiana, affrontandola attraverso una lettura del Vangelo di Giovanni e dell'Antico Testamento: un raffronto con l'Ebraismo su questo tema è di grande importanza. Gesù Cristo per i cristiani è persona divina, in quanto Figlio. Il Figlio non è la sorgente, ma la Parola uscita dalla sorgente e che deve attuare la volontà del Padre. Non è il Padre, ma il generato eternamente e accoglie il suo progetto di Alpha e Omega per realizzarlo nel mondo. Questo contraddistingue nettamente il Cristianesimo dall'Ebraismo. Gli Ebrei hanno una consapevolezza acuta della loro responsabilità in un mondo di non-completamento: essi sono i depositari della Torah che deve dare luce agli uomini. L'incarnazione per loro è quella della volontà divina nel loro popolo. Ma anche per i Cristiani, secondo la tradizione dei Padri della Chiesa, ogni credente deve 'diventare Parola' e farsi egli stesso Verbo incarnato. L'interpretazione ebraica per la quale ogni singolo membro del popolo di Israele è luogo di rivelazione rinvia i cristiani al dovere di accettare di divenire Parola di Dio, che è di continuare l'Incarnazione. Il Concilio Vaticano 2. riportando l'accento sul popolo di Dio, che viene prima della costituzione gerarchica, ridona valore al popolo dei battezzati. Si può costatare negli ultimi decenni un ritorno sistematico ad una maggiore importanza della gerarchia. Anche le conferenze episcopali subiscono una sorte simile: istituite in tutti i Paesi per permettere una concertazione dei vescovi a livello nazionale o continentale, con la Lettera Apostolica 'Apostolos suos' del 21 maggio 1998 si sono viste applicare delle restrizioni, soprattutto qualora si tratti di 'nuove problematiche'
Abstract/Sommario: Le concept d' "Incarnation" est le plus délicat et le plus controversé pour la religion Juive et la Chrétienne et pour les relations entre elles. Pour le Judaisme il n' y a pas d'Incarnation possible; pour le Christianisme l'Incarnation pose la question de la nature même de Jésus et de son unicité. Pour l'A. avec le principe de l'"Incarnation", le Christianisme a eu une intuition très puissante, mais trop circonscrite. A son avis, Jésus n'est pas "le fils" mais "un fils"; un fils qui s ...; [Leggi tutto...]
Le concept d' "Incarnation" est le plus délicat et le plus controversé pour la religion Juive et la Chrétienne et pour les relations entre elles. Pour le Judaisme il n' y a pas d'Incarnation possible; pour le Christianisme l'Incarnation pose la question de la nature même de Jésus et de son unicité. Pour l'A. avec le principe de l'"Incarnation", le Christianisme a eu une intuition très puissante, mais trop circonscrite. A son avis, Jésus n'est pas "le fils" mais "un fils"; un fils qui s'est réalisé aux niveaux les plus élevés. Lorsqu'on pense à la déscente de l'Eternel dans ce qui est fini, on le considère habituellement comme un acte d'amour du Créateur à l'égard de la créature. Mais ce processus est aussi ascendent et réciproque. Cette responsabilité est la tache commune des hommes.