Abstract/Sommario: La tragica guerra civile in Rwanda tra tutsi e hutu (1990-2001) è raccontata nel libro di Abdul Joshua Ruzibiza: Rwanda, l'histoire secrète, ed. Panama, 2005. L'articolo oltre a recensire il libro, presenta anche la figura dell'autore, nato in Rwanda nel 1970. Il libro è una testimonianza diretta e molto puntuale degli avvenimenti. Ruzibiza entrò nel Fronte patriottico rwandese (FPR) nel 1988 per lottare contro l'oppressione della sua etnia (tutsi) da parte dell'etnia hutu al governo. ...; [Leggi tutto...]
La tragica guerra civile in Rwanda tra tutsi e hutu (1990-2001) è raccontata nel libro di Abdul Joshua Ruzibiza: Rwanda, l'histoire secrète, ed. Panama, 2005. L'articolo oltre a recensire il libro, presenta anche la figura dell'autore, nato in Rwanda nel 1970. Il libro è una testimonianza diretta e molto puntuale degli avvenimenti. Ruzibiza entrò nel Fronte patriottico rwandese (FPR) nel 1988 per lottare contro l'oppressione della sua etnia (tutsi) da parte dell'etnia hutu al governo. Nel 1994, a seguito dell'abbattimento dell'aereo che trasportava il Presidente del Rwanda Habyarimana, si scatenò il massacro, che colpì soprattutto i tutsi. L'autore partecipò attivamente alle operazioni militari nell'esercito tutsi dell'APR e pertanto potè raccogliere informazioni sicure sugli avvenimenti. Il libro formula una precisa accusa all'attuale presidente Kagame, colpevole a suo giudizio, di aver sempre perseguito una politica di potere personale, utilizzando strategie da guerra totale sin dal 1990, ben sapendo che ciò avrebbe provocato un massacro tra la popolazione. Non solo, il tutsi Ruzibiza considera genocidio anche le uccisioni massicce di hutu operate dall'APR ( l'esercito del FPR) durante e dopo la guerra. Non solo, ma, a detta del'autore, l'eliminazione di civili fu sempre effettuata dietro ordine di Kagame, che per consolidare la sua dittatura sull'esercito ha sempre fatto in modo che ogni militare facente parte del suo entourage partecipasse a massacri di civili o ad altri assassini, instaurando così il "segreto del crimine".