Monografia a stampa
Milano : Baldini & Castoldi, 2004
Abstract/Sommario: Samantha Power, direttore del "Carr Center for Human Rights Policy" di Harvard, con questo libro nella primavera del 2003 ha vinto il prestigioso premio Pulitzer, diventato un fondamentale libro di testo nelle più prestigiose università americane.
Un lungo saggio, basato su migliaia di documenti e su centinaia di interviste a politici e funzionari in cui la Power - laureata in legge a Yale e corrispondente di guerra in Bosnia per Economist e U. S . News and World Report - scava a fon ...; [Leggi tutto...]
Samantha Power, direttore del "Carr Center for Human Rights Policy" di Harvard, con questo libro nella primavera del 2003 ha vinto il prestigioso premio Pulitzer, diventato un fondamentale libro di testo nelle più prestigiose università americane.
Un lungo saggio, basato su migliaia di documenti e su centinaia di interviste a politici e funzionari in cui la Power - laureata in legge a Yale e corrispondente di guerra in Bosnia per Economist e U. S . News and World Report - scava a fondo nei genocidi del Ventesimo secolo. Partendo da quello del popolo armeno in Turchia, passando ovviamente per l'Olocausto, per arrivare attraverso gli stermini compiuti in Cambogia dai Khmer rossi a quei massacri che la cronaca (e le immagini televisive) hanno reso più familiari negli ultimi anni: dai curdi sterminati dai gas di Saddam agli eccidi in Ruanda, dalla pulizia etnica attuata dai serbi in Bosnia a quella di Milosevic contro gli albanesi del Kosovo.
Se è l'America e i suoi silenzi - o per essere più precisi i silenzi degli uomini politici e dei funzionari americani - che vengono criticati è solo per il ruolo assolutamente predominante che gli Stati Uniti hanno avuto (e hanno) nella politica internazionale del Novecento e del nuovo Millennio.