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Abstract/Sommario: Contro l'attuale crisi globale, è più che mai attuale lo slogan coniato da "Mani Tese" quarantanni fa: 'contro la fame, cambia la vita'. Per vincere la fame bisogna condividere. Testimonianza dell'esperienza di missione in India negli slum.

Abstract/Sommario: Nello speciale: Amazzonia mistero e sfruttamento / Costanzo Donegana (L'Amazzonia ha subito numerosi cambiamenti che ne fanno una delle regioni più in crescita e più povere del Brasile. Molti indios si sono spostati verso le città (circa il 23%) ma il 43% della popolazione dell'Amazzonia vive ancora al di fuori delle città, in piccoli agglomerati urbani o nelle zone forestali o extra - urbane. L'urbanizzazione selvaggia rimane uno dei maggiori problemi di questo ampio territorio, crean ...; [Leggi tutto...] Nello speciale: Amazzonia mistero e sfruttamento / Costanzo Donegana (L'Amazzonia ha subito numerosi cambiamenti che ne fanno una delle regioni più in crescita e più povere del Brasile. Molti indios si sono spostati verso le città (circa il 23%) ma il 43% della popolazione dell'Amazzonia vive ancora al di fuori delle città, in piccoli agglomerati urbani o nelle zone forestali o extra - urbane. L'urbanizzazione selvaggia rimane uno dei maggiori problemi di questo ampio territorio, creando favelas che sono delle vere e proprie sacche di povertà ed emarginazione. I vescovi brasiliani hanno indicato come l'attuale modello economico che privilegia eccessivamente alcuni paesi, gruppi e persone a discapito della maggioranza della popolazione, sia la causa della grande povertà, che genera criminalità e violenza . La crisi dei valori morali, nel pubblico e nel privato ha portato tra l'altro allo sfacelo della famiglia. Anche al di fuori delle città lo sfruttamento delle risorse e dell'uomo causa danni gravissimi. I principali agenti della distruzione della foresta sono i latifondisti, soprattutto i coltivatori di soia, e gli allevatori di bestiame. Vari gruppi lottano per difendere il diritto alla terra e alla preservazione ambientale: un altro sviluppo è possibile, basato su un diverso uso della terra da parte delle comunità residenti); Una foresta, infinite risorse / Costanzo Donegana ; Un Chiesa che non ha paura / Savio Cornalesi, missionario saveriano (se nel passato l'evangelizzazione si è spesso accompagnata ai soprusi dei colonizzatori, oggi la Chiesa brasiliana è in prima linea nella difesa delle popolazioni amazzoniche. Già negli anni 70 i vescovi hanno dato alcune priorità all'azione della chiesa: formazione degli agenti di pastorale, comunità lungo le strade e in altri luoghi cruciali, i popoli indigeni e le comunità di base. Negli anni 90 si è posto l'accento sull'impegno all'inculturazione, l'impegno civile, formazione e annuncio della Buona Novella. Non sono mancate le critiche da parte di grandi proprietari e politici alla Chiesa. La Chiesa è alleata dei poveri, sostenendo i loro diritti alla terra. L'Amazzonia è la frontiera missionaria della Chiesa in Brasile); La mia vita con i Sateré-Maué / Enrico Uggé, Pime (con l'incentivo dato dalle Conferenze episcopali latinoamericane sulla pastorale indigena e il grande amore alla causa degli ultimi, la presenza missionaria in aree indigene ha ripreso vigore. Molte volte i missionari con la loro azione hanno contribuito a garantire la sopravvivenza fisica e culturale delle comunità indios. Nel 1972 è stato fondato il Consiglio indigenista missionario (Cimi), organismo della Conferenza episcopale: nei decenni esso ha cercato di promuovere il rispetto della diversità indigena, impegnandosi anche nelle attività assistenziali e di organizzazioni indigene. Nella cultura indigena il senso spirituale-religioso è fondamentale, ma unito a un fatalismo che vede il male prevalere. Come annunciare all'indio di oggi il Vangelo? Occorre ricordare che la mentalità indigena è pragmatica: la fede in Gesù in forme di tappe spirituali, fondate sull'amare Dio attraverso il prossimo. La solidarietà, sia all'interno del clan che in modo disinteressato e il perdono); Guadare il mondo con sguardo coboclo/ Gerardo Ferreira Bendaham ( la pastorale tra le popolazioni meticce: in mezzo a tanti conflitti storici i coblocos hanno mantenuto valori e tradizioni della cultura india e nordestina. La contemplazione ha un grande valore per i coboclos: esiste una comunione con la natura che è dono di Dio, di cui vivere e prendersi cura. La presenza della chiesa che abbraccia la causa dei deboli); "Noi, yanomani, la vita prima dei soldi" Davi Kopenawa Yanomani, capo del popolo Yanomani (denuncia contro la distruzione della foresta da parte di gruppi economici e di potere)

Abstract/Sommario: La sfida di un'evangelizzazione inculturata tra le popolazioni discendenti da indios, europei e migranti del Nordeste brasiliano. La contemplazione ha un valore grande per i cablocos. Esiste una comunione con la natura, che è dono di Dio, di cui vivere e prendersi cura

Abstract/Sommario: Padre Lidio Mencarini, missionario del Pime, durante la seconda guerra mondiale era a Cantù ed aiutava i fuggiaschi a scappare in Svizzera. Il ricordo dei 'ragazzi' di allora: il comune di Cantù ha conferito a p. Mencarini la cittadinanza alla memoria il 9 febbraio 2009. Nel 1947 egli si recò in missione ad Hong Kong. Non fece mai parola dei molti salvati durante la guerra. Poco prima del suo decesso i 'suoi ragazzi' di Cantù gli inviarono una lettera, ricordando anche quegli ebrei sa ...; [Leggi tutto...] Padre Lidio Mencarini, missionario del Pime, durante la seconda guerra mondiale era a Cantù ed aiutava i fuggiaschi a scappare in Svizzera. Il ricordo dei 'ragazzi' di allora: il comune di Cantù ha conferito a p. Mencarini la cittadinanza alla memoria il 9 febbraio 2009. Nel 1947 egli si recò in missione ad Hong Kong. Non fece mai parola dei molti salvati durante la guerra. Poco prima del suo decesso i 'suoi ragazzi' di Cantù gli inviarono una lettera, ricordando anche quegli ebrei salvati.

Abstract/Sommario: Ai margini del Cairo, in pieno deserto, esiste ancor oggi un villaggio per i malati di lebbra. Ogni giorno alcune suore comboniane, elisabettine, volontari cristiani e musulmani, vi si recano. Fu una religiosa della San Vincenzo de' Paoli ad occuparsi per prima di questo lebbrosario. Nel 1962 non era che un luogo di raccolta di lebbrosi, abbandonati a sé stessi. Oggi, pur persistendo l'isolamento e il rifiuto da parte della società questo luogo in mezzo al deserto offre ai malati un o ...; [Leggi tutto...] Ai margini del Cairo, in pieno deserto, esiste ancor oggi un villaggio per i malati di lebbra. Ogni giorno alcune suore comboniane, elisabettine, volontari cristiani e musulmani, vi si recano. Fu una religiosa della San Vincenzo de' Paoli ad occuparsi per prima di questo lebbrosario. Nel 1962 non era che un luogo di raccolta di lebbrosi, abbandonati a sé stessi. Oggi, pur persistendo l'isolamento e il rifiuto da parte della società questo luogo in mezzo al deserto offre ai malati un ospedale, una scuola materna e soprattutto la vicinanza assidua delle religiose e dei volontari. Oggi in Egitto non sono rari i nuovi casi di lebbra: anche se guariscono, le famiglie continuano a rifiutarli