Libro antico
De christiana expeditione apud Sinas suscepta ab Societate Iesu ex P. Matthaei Ricci ... libri V ... : In quibus Sinensis regni mores, leges atque instituta et novae illius Ecclesiae difficillima primordia accurate ac summa fide describuntur
Lugduni : Sumptibus Horatii Cardon, 1616
Abstract/Sommario:
"Della entrata della Compagnia di Giesù e Christianità nella Cina" di Matteo Ricci, venne integrata e pubblicata in versione latina, cinque anni dopo la morte dell’autore, dal gesuita Nicolas Trigault. Con un lungo titolo: De Christiana Expeditione apud Sinas suscepta ab Societate Iesu. Ex P. Matthaei Ricij eiusdem Societatis Commentarjis. Libri V. Ad S.D.N. Paulum V. In quibus Sinensis Regni mores leges atque instituta & nova illius Ecclesiae difficillima primordia accurate et summa f ...; [leggi tutto]
"Della entrata della Compagnia di Giesù e Christianità nella Cina" di Matteo Ricci, venne integrata e pubblicata in versione latina, cinque anni dopo la morte dell’autore, dal gesuita Nicolas Trigault. Con un lungo titolo: De Christiana Expeditione apud Sinas suscepta ab Societate Iesu. Ex P. Matthaei Ricij eiusdem Societatis Commentarjis. Libri V. Ad S.D.N. Paulum V. In quibus Sinensis Regni mores leges atque instituta & nova illius Ecclesiae difficillima primordia accurate et summa fide describuntur. Auctore P. Nicolao Trigautio belga ex eadem Societate. Augustae Vind. Apud Christoph. Mangium, MVCXV.
Successive edizioni:: Lugduni 1616 (editio recens ab eodem auctore multis in locis aucta & recognita), e ancora 1617, 1623, 1684.
Nicolas Trigault (1577-1628), missionario, umanista e sinologo, autore di un importante manuale di traslitterazione del cinese (1626) e fondatore della missione dello Shenxi (1625), portò il manoscritto ricciano in Italia dalla Cina. Ciò avvenne nel 1612, quando, dal p. Nicolò Longobardo, succeduto al Ricci a capo delle missioni cinesi, Trigault venne inviato a Roma per presentare un rapporto al papa Paolo V e trattare con lui di questioni inerenti il cattolicesimo in Cina. Durante il suo soggiorno in Italia, Trigault integrò e completò il manoscritto ricciano con informazioni tratte dalle relazioni annuali inviate dalla Cina al Preposito generale dei gesuiti a Roma, concludendo la narrazione con il racconto della morte e della sepoltura del Ricci a Pechino. Il manoscritto ricciano, così completato ed integrato, Trigault lo tradusse poi in latino ed ebbe il tempo di curarne due successive edizioni, quelle del 1615 e 1616. Tornò in Cina nel 1618 con le importanti disposizioni del papa su quella cristianità ed un enorme quantità di bibbie.
Il latino della versione del Trigault permise la grande ed immediata diffusione dell’opera in Europa, ma la vanitosa attribuzione di essa a sé stesso da parte del traduttore (“auctore P. Nicolao Trigautio”) e la scomparsa dell’originale fecero calare, per tre secoli, una fitta nebbia sulla figura e sul nome del vero autore: Matteo Ricci. La verità sarà ricostruita con il ritrovamento del manoscritto nel 1909 presso l’Archivio Romano della Compagnia di Gesù, dove era stato dimenticato per tre secoli e dove ancora si trova (Jap.-Sin.,106°).
L’integrazione del manoscritto ricciano da parte di Nicolas Trigault consta di alcuni capitoli in portoghese (due terzi del XVII° e tutto il XVIII° del libro IV, i capp. XVIII-XX del lib.V) ed altri in latino (i capp. XXI e XXII dello stesso libro V). Quantitativamente consiste in circa un quarto dell’intera De Christiana Expeditione apud Sinas. Di questa, ad avere maggiore diffusione fu senza dubbio l’estratto contenente il I° libro, che divenne, per l’Europa del sec. XVII, la massima fonte di informazioni sulla Cina; bbe circolazione autonoma (Nic. Triautii de regno Chinae, 1639) ed anche in raccolta con altri scritti sullo stesso tema (Regni Chinensis descriptio ex varijs auctoribus, Lugd. Batav.,ex offic. Elzeviriana, 1639). Non fu questo, però, l’unico estratto dal Trigault-Ricci. Goethe, per esempio, lesse la disputa tra Matteo Ricci ed il bonzo San Huai (Della Entrata …, lib.IV, cap.VII) in una raccolta secentesca di curiosità esotiche (per le dispute in Cina al tempo di Ricci v. la voce Carteggio di apologetica).
In Italia, per la diffusione della conoscenze sulla Cina, è d’obbligo ricordare anche La Cina (1663) dello scrittore gesuita Daniello Bartoli (1608-1685), una delle parti di cui si compone la sua Historia della Compagnia di Giesù. Il Bartoli, scrittore il cui stile sarà molto apprezzato da Giacomo Leopardi, consultò a fondo l’archivio della Compagnia, si servì di testimonianze di viaggiatori e missionari, comprese le carte di Matteo Ricci.
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