Abstract/Sommario: Il continente religioso-culturale latinoamericano si trova all'incrocio di tre gruppi etnici, provenienti da tre continenti: Asia, Africa ed Europa: da qui il fenomeno socio-religioso latino americano. L'autore esamina le basi del mondo religioso dei popoli originari amerindi, la presenza religiosa di provenienza africana, che segnò con la sua cultura e religiosità l'America latina e Caraibica, anche se una forte discriminazione razziale separa l'esperienza afro-latinoamericana da quel ...; [Leggi tutto...]
Il continente religioso-culturale latinoamericano si trova all'incrocio di tre gruppi etnici, provenienti da tre continenti: Asia, Africa ed Europa: da qui il fenomeno socio-religioso latino americano. L'autore esamina le basi del mondo religioso dei popoli originari amerindi, la presenza religiosa di provenienza africana, che segnò con la sua cultura e religiosità l'America latina e Caraibica, anche se una forte discriminazione razziale separa l'esperienza afro-latinoamericana da quella degli altri gruppi religioso-sociali. L'invasione europea del continente americano produsse una simbiosi mai vista nel campo religioso-culturale: i coloni portarono la 'cristianità' che imporrà i suoi riti alle popolazioni indigene, distruggendone la simbologia. Ad ogni modo, contro la volontà di una chiesa cattolica gerarchizzata nascerà, soprattutto nelle zone rurali, un immaginario popolare latinoamericano che si nutrirà delle tradizioni indigene o/e afro. Nessun simbolo è tanto profondamente ancorato nella storia di questo sincretismo quanto il culto alle diverse 'Madonne'. Di fatto il cattolicesimo latinoamericano rimane 'coloniale' nel senso che le decisioni fondamentali delle comunità dei credenti non sono prese all'interno della comunità dei credenti e della loro cultura, bensì al di fuori di essa. In tal modo il cattolicesimo latinoamericano ebbe essenzialmente una identità occidentalizzante che negò molte delle sue radici indigene ed afro
Abstract/Sommario: Quali precedenti hanno segnato e trasformato l'identità del cristianesimo cinese e giapponese attraverso l'assunzione delle eredità religiose di quei popoli? L'A. si focalizza sul linguaggio (testuale ed iconografico), sulla ritualità e sulle istituzioni cristiane. Anche se ben poco si sa sulle prime comunità cristiane nella Cina dei Tang ( 7.-10. sec.),sembra che l'istituzione principale sia stata il monastero, con un'organizzazione simile a quelli buddhisti. Dalla tradizione buddh ...; [Leggi tutto...] Quali precedenti hanno segnato e trasformato l'identità del cristianesimo cinese e giapponese attraverso l'assunzione delle eredità religiose di quei popoli? L'A. si focalizza sul linguaggio (testuale ed iconografico), sulla ritualità e sulle istituzioni cristiane. Anche se ben poco si sa sulle prime comunità cristiane nella Cina dei Tang ( 7.-10. sec.),sembra che l'istituzione principale sia stata il monastero, con un'organizzazione simile a quelli buddhisti. Dalla tradizione buddhista, taoista e confuciano il cristianesimo adottò anche un vocabolario, come risulta di testi a noi giunti, dando al cristianesimo di quell'epoca una forma più 'spirituale', presentandolo come via di conoscenza, disciplina interiore e metodo di graduale coltivazione dello spirito. Il ricorso a termini delle tradizioni religiose cinesi non viene sentito come un pericolo di perdita di identità, né tanto meno l'ibridazione dell'iconografia. Il cristianesimo rimase un fenomeno marginale anche in epoche successive, adattandosi all'ideologia confuciana, perno della stessa civiltà cinese. La dottrina cristiana, in quanto coerente con gli insegnamenti basilari confuciani, integrava e completava quegli stessi insegnamenti sul Cielo e dell'uomo, come sottolineano i letterati confuciani convertiti al cristianesimo. Ma nel corso dei secoli il cristianesimo venne influenzato dalle pratiche religiose popolari, più legate al buddhismo e al taoismo, con il fascino per i miracoli, le visioni ecc. che attengono più ad un discorso di salvezza. Una sintesi fra tradizioni cristiane e cinesi è infine evidente nelle associazioni caritative (hui) ispirate ad ideali buddhisti. Questa forma di cristianesimo popolare è ancora viva, soprattutto nelle campagne, sia nelle comunità cattoliche che in quelle protestanti. Per quanto riguarda il Giappone, dove il cristianesimo fu bandito nel 1614, pochi decenni dopo la sua introduzione, fino al 1873 esso poté trasmettersi solo in clandestinità. da qui la pratica del 'nascondimento' con la trasmissione all'interno delle mura domestiche di alcune pratiche religiose cristiane, mentre i contenuti dottrinali vennero sostituiti da altri più familiari e comprensibili nel contesto giapponese, quali il buddhismo e lo shinto.
Abstract/Sommario: L'A. tratta dell'influenza che la tradizione hindu ha esercitato, spesso impercettibilmente sulle forme di un cristianesimo indiano. Si possono identificare tre diversi approcci nell'evoluzione del cristianesimo in India. il primo è il processo di inculturazione, con il tentativo da parte della Chiesa di scegliere elementi della cultura indiana con cui si possono esprimere e celebrare il credo e i riti cristiani. La preoccupazione di conservare un'ortodossia cristiana da parte della ...; [Leggi tutto...] L'A. tratta dell'influenza che la tradizione hindu ha esercitato, spesso impercettibilmente sulle forme di un cristianesimo indiano. Si possono identificare tre diversi approcci nell'evoluzione del cristianesimo in India. il primo è il processo di inculturazione, con il tentativo da parte della Chiesa di scegliere elementi della cultura indiana con cui si possono esprimere e celebrare il credo e i riti cristiani. La preoccupazione di conservare un'ortodossia cristiana da parte della gerarchia ufficiale ha frenato questo processo. Un secondo approccio è la pratica quotidiana degli stessi cristiani, che è di fatto imbevuta della cultura hindu. Un terzo accesso è l'assunzione del cristianesimo nell'esperienza religiosa hindu (es. Gandhi, Ramakrishna). L'A. individua due matrici di pensiero hindu che hanno influenzato il cristianesimo: l'una (advaita) non riconosce una relazione monistica o dualistica tra Dio e l'universo, ogni immagine e idea devono essere trascese (assimilabile a certi orientamenti mistici cristiani). L'altra scuola concepisce il legame dell'umano e dell'universo con un Dio personale (visistadvaita, dottrina della non dualità differenziata) e ciò ha ispirato un movimento di bhakti, o devozione personale a Dio. E' secondo questa tradizione teistica indiana che si parla di avatar/avatara, cioè discesa compassionevole di Dio per rispondere al male e salvare il mondo. Questa matrice di pensiero hindu è servita come chiave interpretativa alla cristologia, per comprendere la grazia, l'escatologia ecc. ed ha plasmato molte forme di devozione popolare cristiana odierne. Nelle tradizioni hindu il femminile nel divino ha grande importanza: i cristiani associano Maria ad una delle funzioni della divinità femminile, delicata e gentile, con funzioni protettive. L'altro aspetto della divinità femminile espressa da Kali e Durga più forte e ferocemente protettiva non viene considerata. L'A. esamina poi altri paradigmi della religione hindu: la rinuncia (di cui il sannyasa è l'esempio), l'ashram come luogo di ricerca spirituale. Se per molti hindu la mistica e la tradizione contemplativa cristiana hanno un forte potere di attrazione, i cristiani, da parte loro, hanno appreso dagli hindu molto sul ruolo del corpo nel loro obiettivo spirituale. L'A. tratta anche dell'arte hindu-cristiana e conclude affermando che il patrimonio hindu ci porta a ripensare la fede, il credo e il culto cristiani in modi che prima non si conoscevano, ma che offrono grandi promesse per il futuro
Abstract/Sommario: Il fascicolo monografico, grazie ai diversi contributi, vuol esplorare alcuni aspetti del rapporto tra religione ed 'eredità'. Se la fede viene dall'ascolto, sembra che si possa ereditare solo dagli avi: ma l'eredità potrebbe essere anche qualcosa di cui potremmo essere prigionieri e da cui liberarci per ricever la vera parola di Dio. Il cristianesimo asiatico, erede di tradizioni hindu e cristiane, come illustrato negli articoli di Wilfred , o di tradizioni cristiane e buddhiste , c ...; [Leggi tutto...] Il fascicolo monografico, grazie ai diversi contributi, vuol esplorare alcuni aspetti del rapporto tra religione ed 'eredità'. Se la fede viene dall'ascolto, sembra che si possa ereditare solo dagli avi: ma l'eredità potrebbe essere anche qualcosa di cui potremmo essere prigionieri e da cui liberarci per ricever la vera parola di Dio. Il cristianesimo asiatico, erede di tradizioni hindu e cristiane, come illustrato negli articoli di Wilfred , o di tradizioni cristiane e buddhiste , come chiarisce Nicolini-Zani, si differenzia dalle tradizioni di origine. In esso sono presenti caratteristiche di tutte e tre, ma esso è qualcosa di genuinamente nuovo. Come suggerisce nel suo articolo Claude Geffré, le religioni possono aprire un nuovo futuro, proprio come le tradizioni ibride e miste. Rafael Aguirre ribadisce che anche quel che noi siamo abituati a chiamare "cristianesimo" è frutto dell'ibridazione. Questo vale anche per il cristianesimo in Africa, America latina e Asia